Non mi piacciono le Feste della Luce (ma vi spiego come organizzarle)

fai-da-meNon è che non mi piaccia la festa di per sé.

Io adoro le feste. Adoro avere un motivo per festeggiare, organizzare, invitare (no, per pulire tutta casa da cima a fondo, proprio no, ma anche quello fa parte del programma…).

Quello che non mi piace della tanto ormai di moda “festa della luce” è che, per noi cattolici, è diventata uno scimmiottare Halloween.

Come se per dare ai nostri figli una alternativa e tenerceli buoni e al sicuro il 31 ottobre bisognasse per forza farli mascherare da qualcosa, o mandarli in giro da soli per le case a elemosinare dolcetti regalando però santini.

Non mi piace che questa festa sia diventata popolare non per la bella festa che è, ma perché ce n’è un’altra purtroppo molto più in voga, da soppiantare.

Sembra quasi di sminuirla, la nostra festa, sembra che le manchi qualcosa per essere bella e fighetta come Halloween.

Allora via: mascheriamo anche noi i bambini da Madre Teresa e Gianna Beretta Molla, o magari un tradizionale San Francesco con le stimmate. A me questo sembra ridicolo. Come è ridicolo prendere in giro la morte vestiti da fantasmi e scheletri, che tanto, quando arriva davvero nessuno è così coraggioso da chiederle un dolcetto, è altrettanto ridicolo mettersi a giocare coi santi.

Basta aprire Pinterest. Digitare “festa dei santi” o “festa della luce” per vedere cose allucinanti che manco Halloween si sognerebbe. Gemelli vestiti da Padre Pio in bilocazione, bambini coi segni del martirio, che girano con la graticola del BBQ del papà per fare San Lorenzo, che mangiano miniburger chiamati “Rotula di San-non-mi-ricordo-chi-tanto-ero-scioccata”. E badate bene, io sono la prima che prepara le “minne di Sant’Agata”, ma quelle sono una ricetta nata come venerazione per una Santa, non dei panini a cui affibbiare il nome di qualcos’altro. C’è differenza tra qualcosa fatto per devozione e qualcosa fatto per “fare tema”. È la stessa cosa con le rievocazioni della Via Crucis. Anche quella è in costume, ma ammetterete che la sacralità è diversa dal party coi bimbi che corrono e si azzuffano vestiti da Santi solo perché non volevamo che lo facessero vestiti da streghe e zucche.

Insomma. Va bene dare ai bambini qualcosa da festeggiare e organizzare un party di tutto rispetto. Farlo diventare una tradizione, magari, ma si tratta sempre di Santi. E, come dovrebbe essere per la morte, meritano un certo rispetto. Che è quello che poi vorrei trasmettere ai miei figli.

Una festa, certo. Ma una festa sacra. Non un semplice party a tema dove vince chi ha la trovata più trash. Quello sì che è Halloween.

Ecco qualche consiglio per una vera, diversa, autentica “festa della luce”:

1.Non in costume, ma con un dress code.

Ad esempio tutti, grandi e piccoli, devono indossare qualcosa di bianco, che ricordi la luce: un accessorio tra i capelli, coroncina di fiori bianchi, una maglia, un abito. Non è una mascherata stile Carnevale, solo un modo per celebrare la Luce e va bene, ogni tanto, vestirci anche noi di Luce!

2.Allestimento sì, ma con cognizione

Non darei nomi stravaganti alle pizzette del buffet, piuttosto cucinerei davvero i biscotti preferiti da San Francesco (qui la ricetta: https://it.aleteia.org/2017/12/15/i-biscotti-preferiti-di-san-francesco-dassisi/) oppure lavorerei più sull’allestimento con lanterne, fili di lucine come quelle di Natale, per creare un ambiente accogliente dove a un certo punto si possano spegnere le luci più forti e cantare canti dedicati ai Santi. Magari farei il lancio delle lanterne a una certa ora a cui ognuno può attaccare il pensiero dedicato a un Santo speciale.

Se si tratta di bambini, la sera farei il cinema con un cartone sulla vita di qualche Santo e lì sì che mi sbizzarrirei a comprare porta pop corn da cinema e creare un kit pieno di schifezze a tema (a tema cinema ovviamente non a tema “Santi al cinema”!).

3.Noi diamo, non chiediamo.

Si possono fare tantissime attività coi bambini a tema Santi, così tante da riempire  tre feste intere. Ma se proprio volete portarli per le case come fanno i loro amichetti fantasmini, non andate a chiedere dolci in cambio di Santini. Andate, magari, a portare nelle cassette della posta disegni di Santi colorati da loro prima, o a bussare alle porte di chi vorrà per estrarre il Santo dell’anno. Quello che vorrei trasmettere ai miei bambini è che il Cristiano va e dà senza per forza ricevere, senza che gli sia aperto a volte, ma se la strada si fa insieme sarà comunque bello e qualcuno aprirà.

Torniamo a festeggiare i nostri Santi e facciamone una festa…di tutto rispetto!

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