CASA

Commento al Vangelo Gv 14,21-26

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui».
Gli disse Giuda, non l’Iscariòta: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?».
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».

Quando mia figlia era più piccola

ed era stanca mi guardava e mi diceva “Mamma voglio andare a casa”. Molte volte lo diceva anche se eravamo già a casa, ma era il suo modo di dire che voleva addormentarsi, che aveva bisogno delle coccole che anticipano la nanna.

A voi è mai successo di sentirvi spaventati, stanchi e abbattuti e di desiderare nient’altro che la vostra casa?

La sera dell’ultima cena, dopo che Giuda se ne fu andato, i discepoli iniziavano ad avere paura, le parole di Gesù erano difficili da comprendere e non prospettavano niente di buono. Lui se ne sarebbe andato e loro cosa avrebbero fatto?

Che cosa li aspettava?

Gesù ascolta le loro domande, cerca di calmarli ma mai dice loro “Tranquilli, andrà tutto bene, non vi accadrà niente” perché sarebbe stato falso, perché non era questo il vero senso della buona novella che era venuto a portare. Invece dice loro “andrò a prepararvi un posto, voi conoscete la via per arrivarci”. Ma loro evidentemente nel panico non capiscono, “ma come facciamo a conoscere la via se non sappiamo dove vai?”.

E immagino Gesù che avrà fatto un respiro, ripensando a tutte le volte che aveva parlato loro del regno dei cieli. Ma quando sei spaventato cerchi certezze, vuoi essere sicuro di trovare la strada di casa, non ti bastano le parole e vai in confusione.

Diciamo che la fede è quell’atto di volontà che ti fa saltare la confusione, che ti fa sentire come un bambino tra le braccia della mamma: le cose brutte accadranno ma non sarai mai solo, ci sarà sempre qualcuno con te, che ti guiderà verso casa.

Inoltre, questo Dio che ci chiede di avere “solo” fede, che non pretende da noi grandezza, anzi ci dice che se avremo fede saremo in grado di compiere opere più grandi delle sue, ecco a me questo Dio sembra davvero un Padre buono, calmo, rispettoso, che non ci vuole performanti ma solo amanti.

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