COME PICCOLI

Commento al vangelo Gv 13,31-33.34-35

Quando Giuda fu uscito [dal cenacolo], Gesù disse: «Ora il Figlio dell’uomo è stato glorificato, e Dio è stato glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi. Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete amore gli uni per gli altri».

Ero piccola e mio padre mi ripeteva sempre questa frase:

“Bisogna volere bene a tutti”.

Volere bene, volere il bene per l’altro.

Crescevo e me la ripeteva ogni volta che mi sentiva lamentarmi di qualcuno. Bisogna volere bene a tutti. Si gioca tutto lì l’essere cristiani, c’è poco da fare. Non è una gara a chi sgrana più rosari o a chi partecipa a più messe infrasettimanali. Queste cose tutt’al più potranno portare beneficio a chi le compie, ma se ti impegni a vivere volendo bene a tutti, non solo tu acquisterai felicità ma ne donerai a chi ti circonda. Direi che mi pare davvero una gran bella cosa! Poi arriva il giorno in cui quel “Bisogna voler bene a tutti” ti si rivolta contro, potremmo dire, ti mette a dura prova. Succede che la tua migliore amica ti accusa di una cosa non vera che gli è stata riferita da qualcun altro, e invece di credere a te, di darti una possibilità sceglie di rompere il vostro rapporto. Oppure accade che tuo fratello di sangue ti accusa di averlo derubato, così, dal nulla e smette di rivolgerti la parola. Tu parli, spieghi, ma tutto è inutile.

Quello è il momento della prova:

hai tutte le ragioni per arrabbiarti, lamentarti, protestare, cercare in ogni modo di ottenere delle scuse da chi ti ha insultato e ha usato nei tuoi confronti parole false e pesanti. “Bisogna volere bene a tutti”, anche a chi non te ne vuole, anche a chi dimostra di provare per te un odio cieco, ingiustificato. Ma perché? Avete idea di quanto costi amare chi ti odia? Avete idea di quanto costi non rispondere con odio all’odio? Tanto, tantissimo.

È come se nel DNA avessimo il gene di Caino.

Dobbiamo farci violenza per controllare quell’istinto che ci dice “tu sei nella ragione, lui è nel torto, difenditi, attacca, non permettere che il tuo nome sia sporcato dalle sue parole false e meschine”. Allora perché farlo, perché andare contro un istinto che ci sembra così naturale? La risposta è semplice e riguarda qualcosa che non è immediato, terreno, ed è per questo che il nostro istinto non lo tiene in considerazione: la vita eterna, la salvezza, il Paradiso.

È tutta qua la differenza tra avere fede e non averla.

Non ha nulla a che fare con rosari, novene e compagnia bella. Questi ultimi sono strumenti necessari, importanti, ma la verità è che se io non faccio tutto in funzione della salvezza mia e di chi mi sta intorno, quei rosari non saranno stati altro che parole al vento e niente più. Sapete cosa penso? Che in quei momenti difficili, in cui davvero vuoi bene all’altro che non te ne vuole, è come se la distanza tra noi ed il paradiso si assottigliasse incredibilmente e quella pace che proviamo è il segno che stiamo andando nella giusta direzione.

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