L’amore è una cosa semplice

cose di lassùL’amore è una cosa semplice, mi assicura alla radio Tiziano Ferro.

E a me, dopo una giornata a dir poco estenuante, viene un pò da ridere.

Semplice.

Semplice come mettere in tavola la cena col frigo vuoto. Semplice come essere simpatica dopo dieci ore in ufficio. Semplice come trovare la voglia per ascoltare i figli, sedare una lite, guardare i compiti e metterli a letto puliti e sfamati per le nove e mezza. Semplice come leggere la stessa favola ancora (e siamo a cinque volte di fila per cinquanta sere precedenti, fate un po’ voi). Semplice come trovare il tempo per chiedere come va a un’amica e ascoltare anche i suoi problemi. Semplice come tocca sempre a te buttare la spazzatura. Semplice come mordersi la lingua. Semplice come lasciar perdere. Semplice come non avere ragione. Semplice come ascoltare. Semplice come andare oltre. Semplice come perdonare. Semplice come fare sempre noi il primo passo. Semplice come fare qualcosa che non abbiamo voglia di fare. Semplice come andare a cena dai suoceri. Semplice come ascoltare consigli non richiesti e annuire sorridendo. Semplice come basta criticare. Semplice come smettere di credere che sia l’altro a dover cambiare. Semplice come accettare un appunto e provare a cambiare noi. Semplice come uscire dal pigiama la domenica mattina. Semplice come stirare le camicie. Semplice come non prendersela sul personale. Semplice come non andare a letto arrabbiati. Semplice come pregare insieme. Semplice come l’astinenza. Semplice come fare sesso quando non avresti voglia. Semplice come trovare un accordo. Semplice come imparare a dialogare. Semplice come non rinfacciare. Semplice come smettere di contare tutto quello che fai e che fa l’altro. Semplice come convivere per sempre coi difetti che odiamo. Semplice come accettare le smagliature. Semplice come la malattia. Semplice come la cattiva sorte. Semplice come amare la stempiatura e le rughe. Semplice come sistemare la scarpiera. Semplice come trovare tempo quando hai figli. Semplice come le piccole attenzioni quotidiane. Semplice come lasciare l’ultima fetta di torta.

Semplice come pronunciare un mobile Ikea. Semplice come abbassare le difese. Semplice come sentirsi vulnerabile. Semplice come un secondo posto. Semplice come fidarsi. Semplice come rischiare. Semplice come ammettere di aver sbagliato. Semplice come rimediare. Semplice come smettere di additare i difetti.

L’amore non è semplice.

E non dico che non sia bello, eccezionale, appagante, ma di sicuro potrei trovare molti aggettivi, ma non semplice.

È come la maionese o i lunedì mattina. È equilibrio precario spesso, è sforzo. “Basta che ci sia l’amore”, dicono. Basta mettercelo, dico io. E quanto è dura certe volte. Ma il bello sta proprio lì, nel fatto che non è qualcosa che c’è per magia, che è nell’aria e devi catturarlo, no. Puoi averlo anche tu, se vuoi costruirlo. Non devi aspettare che capiti, non è questione di fortuna. Che le cose semplici non durano. Svaniscono alla velocità della nostra incostanza. Quelle che guadagnamo con fatica ce le teniamo strette. E allora doveva venirci qualche dubbio quando San Paolo ha detto che l’amore sarà l’unica cosa che resterà.

L’amore si forgia col fuoco delle difficoltà e per questo è eterno. Neanche una goccia ne va sprecata.

Non una sola parola trattenuta, non una sola attenzione data con fatica, non un solo sacco della spazzatura buttato senza sbuffare anche se non toccava a te, non un solo grazie o scusa. L’amore è così difficile che ogni volta tocca ricominciare da capo. Ci prova, ci sfinisce, ci cambia, ci fa crescere, ci rende felici e per questo, anche se non è una cosa semplice, è quella che continuiamo a cercare di più.

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