#COUPLEGOALS – Vince chi disinnesca

Bisogna saper disinnescare,

o almeno provarci. Quando ero fidanzata e molto più giovane, c’era un solo modo con cui affrontavo un litigio o una semplice incomprensione: il silenzio. Mi nascondevo dietro la facciata stizzita, elargivo indifferenza e diventavo muta. Non c’era verso di tirarmi fuori due parole, figuriamoci le emozioni che stavo provando in quel momento. Purtroppo era una modalità che avevo imparato a casa, l’avevo fatta mia vedendo l’atteggiamento dei miei genitori. E io, da brava figlia, ripetevo esattamente con il mio fidanzato le loro dinamiche. C’è voluta tanta tanta pazienza da parte di quello che ora è mio marito, tante attese, tante richieste di spiegazioni per potermi finalmente sbloccare e sciogliere.

Ecco, lui, mio marito è il primo che mi ha fatto vedere come si disinnesca una discussione.

In quei momenti, difronte a un muro di pietra che io ergevo, poteva benissimo arrabbiarsi, mandarmi anche a quel paese, invece non l’ha mai fatto. Con pazienza mi ha spronato, col tempo, ad aprirmi, ad esprimere quello che provavo, a farmi uscire dal guscio. A volte parlandomi, a volte tacendo, a volte facendo finta di nulla, disdraendomi e facendomi ridere.

Ho smussato, per amor suo, col tempo questo lato del mio carattere.

Non dico che ora affronto sempre i litigi con pazienza ed empatia ma sicuramente sono migliorata. L’amore per mio marito, il ricercare il suo bene mi ha permesso di lavorare pian piano su questa mia difficoltà. E col tempo l’ho capito: bisogna imparare a disinnescare. Non importa chi è disposto a farlo, come dice Giallini in “Perfetti sconosciuti” . A volte è lui, a volte sono io. Perché se rimanessimo aggrappati alle nostre posizioni, chiusi nel nostro orgoglio, non andremo da nessuna parte, non faremmo funzionare il rapporto. Lo diciamo spesso, l’amore non è sentimentalismo ma è dedizione, è impegno, è costanza, è attenzione, è saper disinnescare, saper fare un passo indietro e mordersi la lingua. Amare è scegliere di mettere il bene dell’altro al primo posto. Essere forti anche per l’altro quando ci sono delle incomprensioni. Solo così, con un atto di umiltà, saremo davvero un “passo avanti”.

«Però una cosa importante l’ho imparata». «Cosa?» «Saper disinnescare». «Cioè?» «Non trasformare ogni discussione in una lotta di supremazia. Non credo che sia debole chi è disposto a cedere, anzi, è pure saggio. Le uniche coppie che vedo durare sono quelle dove uno dei due, non importa chi, riesce a fare un passo indietro. E invece sta un passo avanti”.

Dal film “Perfetti sconosciuti”
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