Spogliati

Commento al Vangelo Mc 6, 7-13

In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.
E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polvere sotto i vostri piedi come testimonianza per loro».
Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse, scacciavano molti demòni, ungevano con olio molti infermi e li guarivano.

I veri gesti d’amore sono quelli che ci spogliano.

Come quando un ragazzo si toglie la giacca per metterla sulle spalle della ragazza. Sono quelli che ci fanno lasciare andare. Come quando tua figlia ti rovescia il succo di frutta sul tuo vestito preferito: non importa, si lava. Si rimedia, sempre. E dove non c’è rimedio, si ama e basta. Invece spesso noi abbiamo pezzi di cuore messi un po’ dappertutto. Nelle cose. Parlo io che nemmeno riesco a buttare via la tazza scheggiata del viaggio a Parigi. Se il nostro cuore è in altro, ci sarà sempre un po’ di spazio che potremmo liberare, per Lui. Non c’è solo da svuotare, ma slegare da questo lacci che ci impediscono di sollevarci e ci ancorano a terra invece. Lasciamo le tuniche di troppo, i sandali, il pane in più per liberarci dal mondo e fare il pieno di Dio: eccola la testimonianza che cambia le persone. Non i discorsi, le logiche, le parole, i ragionamenti. Gesù è chiaro: davanti a chi non vuole ascoltare non accanitevi. Scuotete la polvere dai vostri calzari perché non c’è nessuno che dovete convincere. Non c’è nessuno che dovete convertire, voi. Nessuno a cui dover far cambiare idea.

Solo Gesù cambia i cuori.

E noi dobbiamo portarlo, ma prima, esserne pieni. Farlo entrare nelle case col nostro sorriso, col nostro modo di fare, anche con le parole, ma senza quella pretesa di avere ragione, di uscire “vincitori” come lo intendiamo noi. Gesù non vuole la ragione, non gli basta: vuole essere accolto in casa, come un amico non come un padrone. Allora anche andarsene è una testimonianza. Pensiamo sempre che restare, combattere, spiegare, essere in prima linea fino all’ultimo, continuare a commentare quel post di FB, avere l’ultima parola nel dibattito con quell’amico che non la pensa come noi, parlare e dimostrare citando la Bibbia, il catechismo, il Suo nome, sia testimonianza. Testimoniare è una questione di numeri per noi, di vittoria a Risiko. Gesù oggi ci ricorda ancora una volta la strada per la libertà: la nostra e quella degli altri, che non sono gente da convincere, ma prima di tutto, da amare.

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