Ci vuole una Giulia

“Non dimenticatevi di pregare per me”:

lo chiede sempre, il Papa e io invece troppo spesso mi dimentico, di ricordarlo nella preghiera (non so perché, ma di chiedere che la Conad si decida a mettere il Lyso Form al 50% invece che al solito, inutile, irrisorio 15%, non mi dimentico mai, eh). Invece, chi di cose davvero importanti se ne intende, quelle che ti cambiano la giornata come assicurarsi che la bambola Valentina abbia la sua torta di pongo rigorosamente rosa per colazione, servita su un piatto da té della collezione Royal Albert della mamma (e rigorosamente quello coi fiori lilla), di pregare per Papa Francesco, si ricorda, eccome! Come Giulia, che ha scritto una letterina al Papa ricoverato dopo un intervento in ospedale:

“Caro papa Francesco, senti la mia preghiera. Io sentivo la tua quando stavo male”.

(Ecco. Datemi solo un attimo per ricompormi che, si sa, i grandi non piangono). Direi che a Giulia potremmo dare una laurea in teologia ad honorem per la spiazzante e semplice verità che ha detto in nemmeno venti parole: le preghiere, le senti anche prima di dirle. Non importa quanto tu stia male, quanto sia solo in quel letto: la preghiera arriva. Ed è per questo che dovremmo prendere molto sul serio le richieste di preghiere degli altri, anche degli sconosciuti, invece di solito è tutto un “ma figurati!”, “certo, ti pare?”, ma poi c’è sempre da pensare alla lista delle nostre, di priorità. La preghiera è dono. E non c’è dono più bello e disinteressato che dirla per qualcuno invece che pensando sempre alla lista delle richieste inevase che magari, se arrivo a 3452856298 Ave Maria, il Signore mi concederà insieme a un set di padelle nuovo (che anche di quello, c’è sempre bisogno). Abbiamo tutti bisogno di una Giulia. E di un Roberto, una Michela, una Giada, un Mirko. Che riempano la stanza di cuori, come in quel disegno e si facciano sentire forte, con le preghiere e, anche se non possono annullare il dolore, disegnino sul nostro volto lo stesso sorriso che Giulia ha fatto sul suo viso e su quello di Papa Francesco.

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