Chi erano le donne che seguivano Gesù? Intervista a Luigi Accattoli

I discepoli li conosciamo bene, ma chi erano le donne che seguivano Gesù? Anche sotto alla croce ce n’erano molte (sicuramente più dei “coraggiosi” maschietti. Sì, è una frecciatina!). Ci sono tanti nomi che appaiono nei Vangeli, ma anche poca chiarezza che lascia spazio a dubbi e interpretazioni sulla loro identità. Ne abbiamo parlato con il vaticanista Luigi Accattoli.

1. San Matteo nello scrivere delle donne che vanno al sepolcro, nomina Maria di Magdala e l’altra Maria. Chi sono?

Maria di Magdala è Maria Maddalena. Magdala era un villaggio – oggi è un sito archeologico – sulla sponda occidentale del Lago di Tiberiade, non lontano da Cafarnao. Questa Maria è detta Maddalena – cioè in greco Magdalena – perché viene da Magdala. Secondo la maggior parte degli studiosi “l’altra Maria” di Matteo 28.1 è quella che Luca 24.10 e Marco 16.1 chiamano “Maria di Giacomo”, appellativo che viene interpretato come “madre di Giacomo”: di essa nulla sappiamo ed è probabilmente la stessa donna che Marco 15.40 chiama “Maria madre di Giacomo il minore e di Joses”.

2. San Giovanni scrive di un’altra Maria ancora, Maria madre di Cleopa. Ci può dire qualcosa su questa donna?

Giovanni 19.25: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala”. Anche di questa Maria madre di Cleopa non sappiamo nulla. Altri leggono “moglie di Cleopa”. La leggenda poi vorrebbe che questo Cleopa sia fratello di Giuseppe, lo sposo di Maria; e dunque “Maria di Cleopa” sarebbe cognata e non sorella di Maria madre di Gesù. Nell’incertezza a me piace pensare che Maria madre di Gesù sul Calvario fosse accompagnata da una sorella. E dunque mi tengo al testo del Vangelo di Giovanni: “Maria madre di Cleopa sorella di sua madre”.

3. Gesù trascorre i giorni prima della passione e morte a Betania da Lazzaro, Marta e Maria. Questi sapevano cosa gli sarebbe successo? Perché non lo hanno seguito?

Betania non è lontana da Gerusalemme: 5 chilometri. Appena dietro il Monte degli Ulivi. Essendo loro ospite, insieme ai discepoli, Gesù nell’ultima settimana della sua vita si recava da Betania a Gerusalemme ogni giorno e rientrava in questo villaggio la sera. Possiamo immaginare che Lazzaro e le sorelle fossero impegnati nell’impresa dell’ospitalità: di Gesù, dei dodici e di una decina di donne che lo seguono. Doveva trattarsi di una ventina di persone. Per avere ospiti, ripetutamente, Gesù e i suoi e le sue, doveva trattarsi certamente di una famiglia benestante, come del resto benestante doveva essere la famiglia di Gesù: il carpentiere era un piccolo imprenditore con operai e Gesù sapeva leggere e scrivere, aveva dunque frequentato una scuola rabbinica e questo i poveri poveri non potevano farlo. Sulla famiglia di Lazzaro quello che sto scrivendo è in buona parte frutto di congetture ma a me piace immaginare Gesù che la mattina saluta la famiglia ospitante e parte con i discepoli. Le donne “che lo seguivano” in parte vanno con Gesù (“per servirlo” come dice Luca 8.2), in parte restano a Betania per aiutare la famiglia ospitante. La famiglia non lo segue perchè conta di rivederlo a sera. Ha sentito che Gesù prevede la sua fine, ma non sa che sta per avvenire.

4. Ci siamo chieste se la famiglia di Lazzaro e quella di Gesù fossero imparentate. È così?

Non erano parenti: le parentele erano molto importanti e questo legame gli evangelisti l’avrebbero segnalato. Invece parlano sempre di “amicizia”: “Signore, ecco, il tuo amico è malato” (Giovanni 11.3); «Il nostro amico Lazzaro s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo» (Giovanni 11.11).

5. Ritornando alle Marie quattro Vangeli, esiste una versione ufficiale rispetto alla loro identità?

Sulle tre Marie che potrebbero essere anche di più (le tre nominate da Giovanni 19.25, più “l’altra Maria”, più “Maria la peccatrice” di Luca 7.37ss, più Maria sorella di Lazzaro), a seconda che le denominazioni vengano prese per come suonano, o si voglia stringerne il numero: più che i nomi e il numero (le fonti non permettono di arrivare a conclusioni certe ma ci costringono alle congetture) mi pare importante l’atteggiamento di chi prova a distinguerle e a contarle. Non essendoci sicurezza, conviene che ognuno pacificamente opti per la soluzione che più l’aiuta a farsi un’immagine viva di Gesù e dei suoi accompagnatori. Ritengo importante prestare buona attenzione all’elenco delle donne che seguivano Gesù fornito da Luca 8.1-4. Eccolo: “In seguito egli se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni”. Metto l’accento su “molte altre”. Forse le donne erano una dozzina come gli uomini. Susanna non ricompare più nei Vangeli, ma nei racconti della passione ricorre l’accenno ad “altre donne” – oltre quelle nominate – che l’avevano seguito dalla Galilea a Gerusalemme; e tra le nominate riappaiono la “Maria chiamata la Maddalena” e “Giovanna moglie di Cuza, amministratore di Erode”: “Ed esse si ricordarono delle sue parole e, tornate dal sepolcro, annunciarono tutto questo agli Undici e a tutti gli altri. Erano Maria Maddalena, Giovanna e Maria madre di Giacomo. Anche le altre, che erano con loro, raccontavano queste cose agli apostoli” (Luca 24, 9s). La presenza di Giovanna, moglie del ministro delle finanze di Erode è importante: ci dice che c’erano anche dei benestanti e dei sostenitori importanti tra gli amici di Gesù. E l’hanno seguito fino al Calvario e al sepolcro. Del resto tra chi “seguiva” Gesù, o simpatizzava con lui, c’erano due membri del Sinedrio: Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea. Oggi si direbbe: due senatori. In conclusione, non essendoci certezza delle fonti sull’identità delle varie Marie che sono nominate nei Vangeli i lettori della Scrittura hanno scelto via via diverse strade. Due sono le principali: stringere le Marie in un’unica donna, oppure amarle nella loro varietà. Congiungere in un’unica figura Maria di Magdala, la peccatrice e Maria sorella di Lazzaro, che era una modalità preferita dagli antichi, porta a un arricchimento dell’immagine ma perdiamo la varietà dei “tipi” umani che il Vangelo convoca intorno a Gesù, nonché la ricchezza delle loro significazioni. La mia opzione è per la varietà delle Marie che mi piace poi inquadrare nella molteplicità delle figure femminili che seguono il Maestro. Giovanna e Susanna mi sono carissime!

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