Metodi naturali e adolescenza: la strana coppia (ma neanche tanto!)

Parlare di metodi naturali in adolescenza: perché? Ce lo spiega Maria Dolores Agostini, presidente dell’associazione Monte di Venere e insegnante metodo billings. Con la sua associazione, Maria Dolores, cerca di diffondere la bellezza della sessualità maschile e femminile con un approccio tutto incentrato sui metodi naturali: a chi potevamo chiedere se non a lei?!

1. Iniziamo dall’abc: che cos’è il metodo Billings?

Parliamo di qualcosa di naturale, talmente naturale da essere parte di noi senza che ne siamo consapevoli: il metodo Billings è un metodo scientifico per autovalutare i segnali che il corpo ci manda per capire quando noi donne siamo fertili, dato che, forse non tutti lo sanno, i giorni in cui si può rimanere incinta sono circa 5-7 al mese. La prassi per imparare ad usarlo è: – contattare un’insegnante qualificata cercando il suo contatto nel sito della confederazione dei metodi naturali (CICRNF-https://www.confederazionemetodinaturali.it/); – compilare i moduli necessari, relativi al trattamento dei dati e inviarli al mittente; – mettersi di buona lena ad osservare i sintomi di fertilità e registrarli ogni sera in un foglio apposito. L’opportunità di scegliere i metodi naturali è da valutare in coppia sfogliando vantaggi e difficoltà: le coppie che cercano una gravidanza che non arriva, potranno beneficiare di un supporto amichevole da parte dell’insegnante che potrà, se necessario, grazie all’esperienza, consigliare di rivolgersi ad una medicina psicosomatica ed armonica, piuttosto che alla fecondazione artificiale; le coppie che invece desiderano rimandare una gravidanza potranno apprezzare l’ecologia dei metodi naturali e la naturalezza dei rapporti senza intermezzi (pillola, profilattico, etc. ) pur dovendo rinunciare in alcuni giorni alla spontaneità a causa della necessità di fare un po’ di astinenza, cogliendo tale occasione a proprio vantaggio, e trasformandola in fonte di dialogo di coppia. Spesso si dice che i metodi naturali non funzionano: il problema è che vanno imparati correttamente, come un vestito su misura bisogna tagliarli sulla donna nello specifico, non si può fare di tutta l’erba un fascio. Altra verità è che certamente per le coppie che non intendono avere figli, o smettono di desiderarne o poterne accogliere, potrebbe verificarsi un periodo troppo lungo, in anni, in cui la parte migliore del ciclo della donna, in termini di libido, sia penalizzata: per questo motivo spesso le coppie decidono di aprirsi di nuovo alla vita e, inseguendo la bellezza, propendono per una famiglia numerosa.

2. Perché è importante parlare di metodi naturali di regolazione della fertilità agli adolescenti?

Innanzitutto devono sapere della loro esistenza! Gli adolescenti sono bombardati di informazioni su come proteggersi dall’altro, subiscono corsi che strizzano l’occhio all’autoerotismo come fonte di benessere (la sessuologa d’oltralpe Thérèse Hargot ci ha spiegato che non è così, tali gesti creano malessere e sensi di colpa, all’estremo portano a difficoltà relazionali e spesso rendono dipendenti dalla pornografia), che banalizzano la sessualità a mero tecnicismo e declassano i ragazzi ad ingenui, indegni di riflessioni profonde sul significato ontologico della vita e vengono giudicati non all’altezza di un ragionamento profondo. Bisogna suggerire ai cuori che loro hanno la possibilità di generare una vita, come compito e opportunità speciali, aiutarli a meravigliarsi del funzionamento della propria natura e quella dell’altro sesso, cercando di conoscere il valore intrinseco del corpo sessuato, infondendo in loro la speranza che la vita può essere piena e intrigante. Dopotutto noi esseri umani siamo meravigliosamente complessi e i giovani vogliono guardare lontano. Imparare il metodo naturale, per le ragazze, al fine di autoconoscersi, permette loro una consapevolezza che veicola rispetto e induce scelte consapevoli.

3. Vengono organizzati incontri informativi rivolti agli adolescenti?

I corsi ordinari sulla sessualità sono spesso delle mere dimostrazioni tecniche ed hanno un solo obiettivo: insegnare ad usare la contraccezione al fine di evitare “il rischio” di incorrere in gravidanze indesiderate (ed eventualmente in malattie sessualmente trasmissibili) e come comportarsi a gravidanza occorsa aprendo libero campo all’aborto, quasi fosse un semplice rimedio della nonna. Qualcuno che parli del fatto che non esiste una pillola in grado di prevenire il legame che accompagna una relazione intima ci sarà? La nostra piccola associazione Monte di Venere ODV si batte per promuovere un cambio di mentalità: abbiamo investito infatti nel progetto “ChIMENEparla?”, nel nome stesso è chiara la mission.

Il progetto “ChIMENEparla”: come funziona nei fatti?

Dopo una prima analisi dell’anatomia e fisiologia maschile e femminile, si passa ad una panoramica sulla gravidanza e la contraccezione (raccontando la verità tutta intera e non le mezze verità!) e poi alla pratica: ogni ragazza impara il metodo naturale per autoconoscersi e insieme affrontiamo argomenti che nascono spontanei, come i danni che possono sorgere usando la sessualità in modo sbagliato, l’immagine di sé, il valore intrinseco “dell’altro”, l’uso del partner come oggetto, la tragedia della pornografia. Al riguardo di quest’ultima, si entra un po’ più in profondità perché veicola messaggi ingannevoli: chi prende parte al video è un attore e questo ci fa credere che possiamo vivere anche noi da attori nella sessualità, separando mente e corpo: questo concetto è fuorviante e pericoloso. Il mondo ci mette di fronte a cose buone e cose meno buone o totalmente cattive: crescere significa imparare a scegliere ciò che ci fa bene, ciò che ha un valore, ciò che ci fa maturare; la pornografia viene messa sotto il naso gratuitamente e continuamente, devo cercare con tutte le mie forze di evitare di pensare che sia normale farne uso e frequentare tali immagini: come direbbe Thérèse Hargot, avviene uno stupro del nostro immaginario, e come dice Franco Nembrini, “ciò che entra dagli occhi non esce più!” Conoscere “il nemico” aiuta ad evitarlo e vivere bene. Proponiamo dunque in fondo al percorso “ChIMENEparla?” una gara di Orienteering in collaborazione con un’associazione sportiva: per dare il meglio in questo sport bisogna usare contemporaneamente la mente (per capire la mappa e scegliere dove andare) e il corpo, correndo più veloce degli altri. Non siamo fatti per essere attori della nostra vita, non siamo esenti dalle conseguenze delle scelte sbagliate, non si può trascendere la nostra realtà!

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