Lady D. e la riscossa dei maglioni brutti

Natale è diventata, tra le tante cose, la stagione dei maglioni brutti.

Da capo di abbigliamento imbarazzante (ricordo un iconico Marc Darcy che si presenta alla festa a Bridget Jones indossando un davvero bruttissimo regalo di sua madre) da qualche tempo sono diventati una tendenza (io li adoro!). Niente relativismo, né linguaggio politically correct per questi pullover di solito dai colori sgargianti e improbabili con vistose, kitsch, trash, pacchiane, demodè (e chi più ne ha più ne metta) fantasie. Forse questo remoto angolo del fashion che torna alla ribalta una volta l’anno (complice forse il fatto di stare più tempo a casa con chi ormai ci ha visto indossare anche di peggio) è l’unico luogo dove ancora è lecito usare una parola così definitiva come “brutto” in un mondo di solito ostile ai concetti assoluti come vero, falso, bello, cattivo, buono… 

Comunque se anche voi adorate gli ugly sweaters dovete sapere che c’è qualcuno che ha sempre difeso a spada tratta la sua voglia di “bruttezza” facendola diventare persino di moda (dato che la lei in questione era un’icona di stile), e non solo a Natale. 

Lady D. adorava i maglioni con fantasie particolari (e uso il termine politically correct, ma scorrendo le foto converrete con me che un pò saranno pure gusti anni ’80, ma in realtà sono brutti forte!). Oggi una nota maison ha anche riprodotto, seppur a un prezzo molto poco “common”, il più iconico di questi capi lanosi che la principessa amava tanto da averlo indossato in molte occasioni pubbliche (immagino la gioia di queen Elisabetta… ): un sobrio maglioncino rosso tempestato da pecorelle con una sola pecora nera. Autoironia forse? 

Diana, Princess of Wales (1961 – 1997) wearing ‘Black sheep’ wool jumper by Warm and Wonderful (Muir & Osborne) to Windsor Polo, 1980. (Photo by Tim Graham Photo Library via Getty Images)

Poi c’è il famoso maglione con Koala con cui è stata avvistata quando era incinta di William mentre seguiva Carlo sul campo da polo. Bizzarro regalo di nozze della figlia del primo ministro del nuovo Galles del Sud (regione dell’Australia appunto). Pare ne avesse uno in pendant anche Carlo con un canguro, ma credo che questo segreto se lo porterà nella tomba!

WINDSOR, ENGLAND – MAY 1: (FILE PHOTO) Pregnant Diana, Princess of Wales chatting with Prince Charles, Prince of Wales at polo at Windsor on May 1, 1982 in Windsor, England. (Photo by Tim Graham Photo Library via Getty Images)

Come dimenticare il maglione lama? Fucsia con righe multicolor e pure una fila di bambini: e no, non era nemmeno un souvenir da Macchu Picchu o residuo di una bancarella alla festa del patrono. 

Lady Diana Spencer, later Diana, Princess of Wales (1961 – 1997) visits Craigowan Lodge in the grounds of Balmoral, Scotland, with her fiance Prince Charles, 6th May 1981. (Photo by Tim Graham Photo Library via Getty Images)

Il top è il cardigan con le renne bordeaux, che alla fine, direte voi, non sarebbe nemmeno troppo freak, perché chi non ne ha uno nell’armadio? Ma proposto sopra la gonna tubino gessata è davvero roba che scotta! 

Lady Diana Spencer (1961 – 1997) outside her London flat on Coleherne Court, UK, November 1980. (Photo by Jayne Fincher/Princess Diana Archive/Hulton Royals Collection/Getty Images)

Chiudiamo con il maglione rosso con catene, pendenti/ciondoli/palle di Natale (o non so potremmo provare a dare una interpretazione come coi fondi del caffè!) con cui la principessa nel 1989 accompagnò William a scuola, tutti dorati e leggermente over size (perché pacchiani pareva brutto!). 

Diana, Princess of Wales (1961 – 1997) at Wetherby School in London, after accompanying her son Prince Harry on his first day, September 1989. (Photo by Terry Fincher/Princess Diana Archive/Getty Images)

Insomma, difendete la vostra voglia di bruttezza! Non solo a Natale! 

IMMAGINI NON DI NOSTRA PROPRIETÀ. SOLO A SCOPO ILLUSTRATIVO.

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