Mamme da domenica
Le mamme da domenica
sono quelle che si alzano con la sveglia pensando che oggi preparano la borsa e la prole almeno mezz’ora prima della scorsa domenica, così forse questa volta, nonostante l’emergenza pannolino appena infilato il cappotto o quella del peluche che ti fa tornare indietro a cinque minuti dalla chiesa o il “mamma io pure rossetto!” che termina puntualmente con la camicia di mamma macchiata e l’outfit da rifare (come se fosse stato facile pianificarne uno!), forse, questa volta, arriveranno al suono della campanella del chierichetto o al massimo alla prima lettura.
Le mamme da domenica hanno una borsa più grande di quella che avevano per andare al liceo quando avevano 6 materie in 6 ore che contiene tutto quello che serve per far svagare senza far troppo rumore almeno 17 bambini, ma manca e mancherà sempre quell’unica cosa che serve per far giocare giusto 30 minuti (o almeno quei cinque minuti di consacrazione e silenzio totale) un solo bambino: il loro.
Le mamme da domenica fanno sempre un bel respiro profondo prima di entrare in chiesa perché in pochi luoghi come quello serve tutto il loro self control e pregano gia dal parcheggio che oggi sia una di quelle giornate buone. Si mettono in fondo, fa niente se non ci sono sedie, tanto a chi servono?!
Le mamme da domenica vorrebbero mettersi la gonna per andare a messa, ma sanno che le calze saranno smagliate dal duenne che vuole essere preso in braccio e gli attanaglia dolcemente le gambe. E poi, per stare sempre piegate a raccogliere giochi di qua e figli di la’, mettersi sedute sui gradini degli altari laterali per giocare sottovoce con chi è alto sotto il metro e di sedersi composto sulla panca non vuole saperne, il jeans è decisamente piu pratico e composto. Per non parlare della tuta, ma non cedono quasi mai alla tentazione!
Le mamme da domenica si chiedono “chi me lo fa fare?” tutte le volte che mentre credevano di potersi distrarre un attimo e ascoltare un pezzettino di predica, cosi, giusto per capire qualcosa del vangelo di oggi, quello che credevano stesse colorando l’album nuovo degli animali, sta facendo murales sulla parete di marmo e graffiti su tutti i libretti del coro. Poi incrociano lo sguardo di altre mamme come loro, alla rincorsa di qualche fuggitivo urlante e in quegli sguardi c’è tutta la comprensione silenziosa e il sollievo del “per fortuna non sono l’unica pazza!”.
Le mamme da domenica entrano e escono, poi entrano ancora e escono di nuovo, ma cercano di beccarla, la comunione, perché sanno che li c’è tutto quello che serve per cominciare una nuova settimana: tutta la pazienza di cui da sole non sono capaci, tutta la forza per fare al meglio il lavoro più difficile del mondo, quello per cui nessuna ha le istruzioni, quello per cui spesso si sentono inadeguate e un po’ perse.
Le mamme da domenica sono felici di vedere lo sguardo delle vecchiette intenerite dalle loro pesti perché sanno che quei monelli dalle guance di velluto possono far riaffiorare ricordi lontani, ma dolci, e per un attimo, anche chi è solo o preso dai suoi acciacchi torna a sorridere.
Ma soprattutto, le mamme da domenica le troverai lì ogni domenica, non solo per loro, ma soprattutto per quelli che ora sembrano piu interessati a mandare in tilt gli interruttori automatici delle candeline nella cappellina. Si, proprio per loro, quelli a cui hanno fatto una promessa a cui non possono venire meno: di crescerli nella fede. Ora e’ solo un segno di croce, un luogo dove giocare, un bacio dato a una statua, ma quella fede crescerà con loro, domenica dopo domenica. Un giorno le corse sulla navata saranno passi incerti per portare le ampolline dell’offertorio e le urla diventeranno canti o preghiere dei fedeli. Un giorno.
Oggi ci sono le mamme da domenica, quelle a volte radiose e truccate, a volte un po’ piu’ stanche e in tuta,
ma che ci sono.
Con la loro fede e quella promessa nel cuore.
Bellissimo. Ho sorriso con tenerezza e un po’ di vergogna perché molte mi sono capitate… Grazie di cuore.
Certe volte ripensi a quei giorni in cui eri invisibile, niente sfilate a testa bassa per la navata, niente sguardi su di te quando tutti i foglietti finiscono a terra, ma credo che un domani, quando saremo noi quelle vecchiette che sorridono a qualche giovane mamma, tutto questo un po’ ci mancherà!