QUARESIMA NELL’ARENA DEGLI HUNGER GAMES #8 CAMPANELLO D’ALLARME

(Peeta:) “Io sono sicuro che non hanno notato niente all’in fuori di te!.  Dovresti indossare fiamme più spesso” dice. “Ti donano”. Poi mi fa un sorriso che sembra così sinceramente dolce, con giusto un tocco di timidezza, che un calore inaspettato mi percorre da capo a piedi. Un campanello d’allarme mi risuona nella testa. Non essere stupida. Peeta sta progettando il modo di ucciderti, ricordo a me stessa. Ti lusinga per renderti una preda facile. Quanto più è gentile ora, tanto più sarà letale poi. Ma siccome allo stesso gioco si può giocare anche in due, mi alzo in punta di piedi e gli do un bacio sulla guancia. Proprio sul livido.

Hunger Games, libro I, capitolo 5

<< Se hai aperto la bocca contro un amico, non temere, può esserci riconciliazione, tranne il caso di insulto e di arroganza, di segreti svelati e di un colpo a tradimento; in questi casi ogni amico scomparirà. >>

Siracide 22,22

C’è qualcosa di profondamente viscerale in Kat

alla vista dell’amore, della benevolenza, di un semplice gesto gentile: un istinto primordiale di diffidenza, così violento da portarla a distruggerlo con l’odio del sospetto.
Non lo fa solo con Peeta, ma con chiunque rappresenti una minaccia, persino con sua madre.

Come un cucciolo vissuto in cattività che risponde sempre con rabbia ad ogni tentativo di avvicinamento.

Eppure ci descrive la sua famiglia come un posto amorevole, con un padre e una madre profondamente innamorati. 

Allora dove si trovano le radici del suo veleno?

Se me lo chiedeste, risponderei che secondo me il problema di Kat è il tradimento: non il classico tra due amati, ma un tradimento familiare, dove quel nido caldo ed accogliente diventa la sua prigione. .
Si sente tradita da un padre capace e astuto, ma che si piega al sistema, e a causa di quello, muore.
Si sente tradita da una madre che le sottrae la sua infanzia, la sua giovinezza, rubandogli il diritto di soffrire, incapace com’è di fronteggiare le tenebre che la rendono catatonica e inadatta a far sopravvivere la famiglia.

La risposta a questa ferita, è ferire a sua volta:

fagocitare amore nel buco nero del tradimento per risputarne odio puro.
Come un virus che si espande e prende il controllo del corpo, così Katniss annienta ogni forma di amore che incontra.

Solo Prim e Gale sembrano restare all’oscuro di questa dinamica: la sorella perché troppo intima con lei per diventare un bersaglio, Gale perché in qualche modo sostituisce, o comunque prende le parti, della figura paterna che tanto le manca.
Da una parte l’ingenuità e la fragilità della sorella, dall’altra la sicurezza e la fedeltà di un amico.
Ma per il resto del mondo là fuori, resta la vendetta: per ogni ingiustizia, ogni derisione, ogni tradimento subito, volontario o meno. 

Senza la grazia, siamo perfettamente capaci di inzozzare

persino l’aria che ci circonda, infettando ogni cosa buona che si trovi alla nostra portata.
E mentre l’odio è esplosivo, il tradimento logora, riuscendo a farci marcire dal di dentro.
Simile alla rovina di satana, l’amore che ci aveva portati al settimo cielo, nell’attimo del tradimento ci scaraventa in un abisso, nelle viscere della terra.
Proprio come il tradimento che lui, angelo della luce, ha perpetrato a Dio. Proprio come per Gesù, il tradimento di un amato. 

E  il brutto è che molti giovani vivono così, svendendosi in relazioni a basso contenuto emotivo proprio per poterle lasciarle andare o essere mollati senza subire troppe conseguenze, almeno a prima vista.
Ma si può anche diventare adulti con questo atteggiamento, chiudendo fuori tutti, con una visione drammatica e senza speranza di redenzione per l’uomo.
Anche tra marito e moglie si può rovinosamente cadere in un atteggiamento di continua sfida, di continuo battibeccare, di mancanza di stima e fiducia, di relazioni senza sostegno e senza complicità: di quelle che ti accorgi che l’altro esiste solo perché trovi il dentifricio spremuto male. 

Questo precipitare che ci trascina lontani da Dio,

che spegne improvvisamente la luce del bene per aprirci alle tenebre, non lo possiamo fronteggiare da soli: non possiamo tornare da soli in alto, alla sua luce. 
Ma Gesù, esperto in tradimenti, un’indicazione ce la da con il suo “Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio”: eccola qui la soluzione per tornare a quella luce da cui siamo precipitati.

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *