L’unicorno e santa Giustina

Qualche anno fa detestavo gli unicorni,

mi sembravano solo una trovata pubblicitaria fatta di brillantini e arcobaleni per vendere qualsiasi cosa alle bambine. Ora se apro l’armadio di mia figlia ci trovo almeno cinque magliette, quattro pantaloni, sei calzini, quattro collant e sette vestiti con fantasia unicorno. Perché diciamolo, i figli ti aiutano a scrollarti di dosso un po’ di infrastrutture mentali che ti sei costruita e ti regalano un po’ di semplicità e la capacità di vedere le cose per quello che sono senza leggerci per forza messaggi criptici o oscuri tra le righe. E fu così che quando ho visto il quadro di questa santa con accanto un unicorno sono rimasta a bocca aperta perché non mi era mai capitato di vederne uno in una raffigurazione sacra (perdonerete la mia ignoranza in storia dell’arte!). Di questa santa si sa poco, direi pochissimo, se non che fu amata molto, tanto da divenire patrona della congregazione dei benedettini insieme a San Benedetto. Giustina era una giovane ragazza, si dice fosse molto bella e corteggiata da molti uomini, tuttavia lei li respingeva tutti perché amava solo Cristo. Era di famiglia nobile e tutti sapevano che era cristiana, cosa che non nascondeva in nessun modo pur vivendo in tempo di persecuzione. C’è chi scrive che un suo spasimante, offeso per essere stato respinto, la uccise o più probabilmente la denunció agli uomini dell’imperatore. Le fonti storiche dicono che Giustina venne arrestata e condotta davanti al giudice che le comandó di giurare la sua fede al dio Marte, prima ci provò con le buone poi la fece fustigare. Tuttavia Giustina non faceva una piega e quando il giudice emanó la sentenza di morte, lei ringrazió Dio che la stava per accogliere tra i suoi martiri e si inginocchió. Un soldato le trapassó il fianco con una spada e lei dopo essersi fatta il segno della croce morì. Una santa vergine, martire, totalmente innamorata di Dio, che donò a Lui la sua vita, tutta intera, senza compromessi e senza aspettarsi nessun merito ma solo la gioia e soprattutto la granitica certezza del paradiso che la attendeva.

L’unicorno rappresenta la purezza e la verginità, ed è per questo che sta lì accanto a Giustina, inginocchiato al suo fianco, come un compagno fedele.

Non sarebbe bello stampare l’immagine di Giustina con l’unicorno e regalarla alle nostre bambine? Potremmo chiederle di proteggere le nostre famiglie, di benedire i nostri figli e di renderci per loro esempi di coraggio e purezza. Santa Giustina, noi ti preghiamo!

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