Riemergere dal passato

Commento al Vangelo

Vi è mai capitato un periodo in cui vi sembrava di non riuscire a riemergere, in cui la lista dei peccati, anche solo veniali ma comunque presenti e ingombranti, si allungava così tanto che voi non riuscivate a venirne a capo, a presentarli davanti al sacerdote, a chiedere perdono, perché troppo presi dalla vita che sembrava correre in modo pazzo e incontrollabile? Succede così, che inizi a sentirti indegno anche solo di pregare, e piano piano ti allontani, Dio diventa un conoscente che frequenti saltuariamente, alla famosa messa della domenica, alla quale arrivi quasi sempre in ritardo e durante la quale non riesci ad essere presente, vuoi per il figlio duenne che lancia macchinine contro la colonnina delle candele o per quel mal di testa lancinante che ti porti dietro dalla sera prima.
Insomma, allontanarsi da Dio è così facile che non c’è neanche da spiegarne i possibili motivi, allontanarsi da Dio è una strada in discesa, anzi uno scivolo del parco giochi.
Allora cosa fai? Allora devi pensare a Pietro. Pietro era sempre vicino a Gesù, credeva in Lui con tutto se stesso, eppure cadde e Cristo in persona lo rimproverò e gli disse: “Và dietro a me, Satana!”. Terribile. Pensate se fosse successo a voi. Vi sareste avviliti così tanto da diventare piccoli piccoli e credere di non potervi più definire cristiani. Eppure Pietro è diventato il primo Papa, è stato la roccia sulla quale Cristo ha fondato la propria Chiesa. Questo ci deve dire tanto, questo deve essere per noi come una sferzata di aria gelida sul viso che ci sveglia e ci apre gli occhi.
Dio ci perdona, sempre, ma prima di tutto siamo noi a doverci perdonare. Sapete cosa mi disse un sacerdote quando gli confidai che mi sentivo in colpa per i peccati commessi tanti anni prima e da tempo confessati? Mi disse che quello è uno dei tanti trucchi del diavolo che punta a distruggerci così da poterci comandare come burattini.
Dobbiamo avere fede, dobbiamo lasciarci perdonare e amare da un Dio che non si è vergognato della sua sofferenza e che ci ha mostrato come il linguaggio di Dio è quello della verità, di chi sa che il dolore e le croci sono qualcosa di cui non vergognarsi, che non vanno nascoste.
E sapete come possiamo evitare tutti questi errori? Dobbiamo srotolarci da noi stessi, riemergere da quel mare di egocentrismo nel quale siamo immersi e smetterla di essere concentrati solo su noi stessi. Se iniziamo a volgere lo sguardo prima a Dio, poi a chi ci sta accanto e solo infine a noi stessi, certamente riusciremo a cadere in meno trappole e a salvarci un pezzo alla volta.

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