La Carrà e quel modo di dire le cose

Certe cose vanno sempre di moda almeno quanto il Tuca tuca.

E una come Raffaella Carrà, che di tormentoni intergenerazionali ne sapeva qualcosa, non poteva che lasciare qualche spunto intramontabile almeno quanto le sue hit, indipendentemente dalle opinioni o dalle battaglie più o meno condivisibili. La prima cosa che cercherò di tenere a mente è che la gentilezza è sempre nella top5 e che si può dire la propria opinione col sorriso, l’ironia e anche con i capelli sempre in piega perfetta, che non guasta mai. Poi c’è un evergreen: la tua libertà finisce dove inizia quella degli altri. Raffaella, l’icona dell’emancipazione femminile, soprattutto a letto, nonostante la libertà sessuale a cui inneggiano molti suoi brani ha sempre avuto ben chiaro questo limite in cui sta tutta la sottile (oggi sottilissima) differenza tra l’essere o no considerati persone meritevoli di dignità e rispetto (e questo non solo sotto le coperte). Per lo meno è ciò che ho letto nelle sue stesse parole su una maternità che per lei non è mai arrivata (forse l’unico successo che le è mancato), ma che non è mai stata una scelta o un diritto da rivendicare a tutti i costi, pena una vita di infelicità: “Se (i figli, ndr) non sono venuti cosa devo fare? Non mi sono mai accanita e ho accettato quello che madre natura ha scelto per me. La dimensione genitoriale, in fondo, si può vivere in tanti modi. Io, per esempio, non ho mai smesso di adottare bimbi a distanza. Ogni anno mi arrivano le loro foto e vederli crescere mi rende felice.”

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *