San Filippo e quel “te possi morì mmazzato…pe’ la fede!”
✨SAN FILIPPO NERI✨
“Qui facciamo consistere la santità nello stare molto allegri”.
Non è una frase di San Filippo Neri, ma secondo me, lui e S. Giovanni Bosco sarebbero andati molto d’accordo, soprattutto per quanto riguarda l’amore per i giovani e l’allegria. Perché i ragazzi non li freghi con quei sorrisi di circostanza che metti su per quieto vivere e per allontanare le domande indiscrete in ufficio o al pranzo di Natale. I giovani cercano autenticità, fiutano la bellezza e la verità, sono assetati non di chi sa spiegare le risposte, ma di chi quelle risposte le ha trovate e ne ha fatto la sua vita, come S. Filippo.
Uno che mandava a spennare galline per le vie di Roma e poi ti spiegava perché, quando era troppo tardi per recuperare le maldicenze dette, ma mai troppo tardi per pentirtene. Uno pratico, che amava stare in mezzo alla gente, confessare, predicare e tenersi sempre impegnato forse per far scorrere più velocemente quella vita che spesso gli pesava: “ad uno il quale ama veramente il Signore non è cosa più grave, né più molesta quanto la vita”.
Non la disperezzava, certo, ma quando hai visto Dio, non vedi l’ora di incontrarlo. Quando hai visto Dio, non puoi fare a meno di essere felice perché sai di essere salvo. Di una felicità vera, contagiosa, che suscita invidia e ammirazione, che attira, che ti fa scoppiare il cuore dalla gratitudine: proprio come il suo, che dall’autopsia post morte risultò come dilatato da tanta effusione di Spirito Santo fino a staccare alcune costole dallo sterno per farsi spazio.
E noi, coi nostri sorrisi da pubblicità del dentifricio, la nostra gioia di facciata, la paura di perdere qualsiasi cosa in questa vita che invece ci sfugge, chiediamoci: siamo abbastanza allegri per entrare in Paradiso? Siamo sicuri di “preferirlo” a questa vita come, secondo una leggenda, avrebbe detto Filippo quando gli proposero di diventare cardinale? Ecco, facciamoci l’augurio che San Filippo Neri faceva ai suoi ragazzi quando gli facevano perdere la pazienza: “te possi morì mmazzato…ppe la fede!”. Che la fede ci porti a morire, se non da martiri, almeno alla tristezza, all’insoddisfazione, alle lamentele, al continuo non saperci accontentare del bello che abbiamo già ❤
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