L’amore salva

Va beh, il bacio non era consensuale. Certo, sarebbe stato meglio se lo fosse stato, che c’entra: ammetto che svegliarsi con un tocco di principe a due cm dal naso può essere traumatico (o una botta di fattore c, dipende dai punti di vista), ma tanto, anche svegliarmi alle sei di domenica mattina con mia madre che ha la necessità impellente di passare l’aspirapolvere, non scherza in quanto a trauma. In ogni caso, consenso o no, credo che qui, ci stiamo perdendo la questione saliente di questa favola: l’amore salva. Ci sono tanti modi di amare. Uno disse addirittura ama il tuo nemico. Posso amarti anche se sei addormentato, se non mi vedi, se non mi senti. Posso starti vicino, continuare ad amare chi non vuole avere nulla a che fare con me, persone lontane km, sconosciute, posso amare con la preghiera o come piace tanto dire oggi “mandando vibrazioni positive nell’interspazio”. Posso amare qualcuno anche quando non ne condivido le scelte (insomma, Bianca, te l’hanno detto un miliardo di volte che quella porta non dovevi aprirla). Non credo che la questione sia il bacio in sé, come la questione non è mai stata il non riconoscere che quella non era tua nonna, ma un lupo o che bastava lasciare Aurora nel bosco anche il giorno maledetto del suo sedicesimo compleanno e la festa la rimandiamo a 16+1 tutti più contenti e meno addormentati. Insomma, glielo spieghero’ a mia figlia che nessuno può baciarla senza il suo consenso (o viceversa), ma se avete una figlia e le avete mai letto Biancaneve,sono certa che non sarà il consenso che vi sbrigherete a specificare arrivati a quel punto, non perché non sia importante, ma perché qui, la faccenda, è un’altra e quel bacio è solo un pretesto per raccontarla: l’amore salva.

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