Dietro ai vestiti di Ainett Stephens

Quando si tratta di una che faceva la showgirl, in abiti sempre molto poco, come dire, molto poco abiti, ecco, il giudizio pre confezionato è dietro l’angolo da parte di una come me che di fede ne sa qualcosa (o meglio, pensa di saperne solo perché mamma e papà non le hanno fatto mai saltare una messa). Ma io, dall’alto del mio sapere e delle nozioni di catechismo (che per carità, fanno bene anche quelle, sia chiaro, il CCC e la Bibbia sono libri che stra Consiglio a tutti con 5 stelline), chi sono per giudicare dall’apparenza o dal lavoro, una Ainett Stephens che si è ritirata dalle scene per assistere un figlio malato? Io forse ho studiato, ma lei si è sporcata le mani, vede il dolore in faccia tutti i giorni.

La fede certe volte fa percorsi strani, non siamo in grado di tracciarli, di vederli, di comprenderli.

Che siamo tutti in cammino e di Ainett, una vita facile per chi come me la vedeva in TV felice e coperta di strass, ma più difficile dopo la morte misteriosa di madre e sorella e la diagnosi di spettro autistico del figlio Christopher a 2 anni, di Ainett e del suo rapporto con Dio non so proprio nulla per poter sputare sentenze, per misurare i meriti, i livelli o non si sa bene che altro, sicura dietro al mio vestito decoroso e accollato che mi ha sempre fatto storcere il naso davanti ai suoi completini davvero “ini” per una che si dica “credente”. Questa ragazza racconta a Verissimo della malattia del figlio, arrivata a ciel sereno, dopo che aveva smesso improvvisamente di parlare e io vedo solo una mamma, una donna che cerca le stesse risposte che cerco io, nello stesso modo, rivolgendosi allo stesso Padre: “I primi mesi sono stata molto male, ma dopo, grazie anche alla preghiera, ho deciso di andare avanti. Mio figlio aveva bisogno di una madre forte e coraggiosa. Mi auguro di vederlo crescere e di riuscire a sviluppare al meglio, insieme a lui, le sue capacità”. È proprio vero che la fede non può dividerci, anche se siamo su percorsi diversi, a volte apparentemente lontani, siamo tutti in cammino e fin quando umilmente ci appelliamo a un Padre per dare un senso alla realtà dolorosa che ci circonda, possiamo solo essere fratelli (sorelle, nel caso di me e Ainett, anche se non ho lo stesso stacco di coscia per dimostrarlo…ma fa niente dai! 😅 Il cuore è proprio lo stesso ❤).

Immagine da: https://www.instagram.com/p/CMMTUaArIMc/?igshid=1taclnxklz7ex

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