C’è una Madonnina tra i campi di grano

La nostra è terra di Maria.

La mattina quando mi sveglio e apro le persiane, dal balcone vedo la cupola del santuario dedicato a Maria Addolorata e dietro, in lontananza, posso scorgere la basilica di Loreto. Ovunque ti giri ci sono immagini, statuette, piccoli mosaici colorati dedicati a Maria. Ai lati delle strade ci sono le “figurette”, queste piccole cappelline di mattoni e cemento a forma di casetta, che custodiscono Lei, sempre Lei. Perché aldilà della devozione c’è da dirlo, la mamma la si vuole sempre accanto, per lei costruiremmo una casa intera e mai la lasceremmo sotto la pioggia.

In un giorno di sole invernale, durante una passeggiata in campagna con la mia famiglia, abbiamo scoperto questo gioiello di cui mi aveva parlato mia madre: in fondo ad una stradina di ghiaia, attraversato un piccolo fosso per lo scolo dell’acqua, se si fanno circa duecento metri a piedi lungo un campo si arriva a questa figuretta insolita, incastonata in mezzo alla terra appena seminata. La Madonnina del Pozzo, così recita la pietra. Ma non vi è solo Maria ma anche un piccolo Bambinello, abbracciati in una raffigurazione di gesso bianco che sembra quasi essere stata staccata da qualcosa di più ampio per essere collocata in una cappellina di mosaico rosa, un colore davvero strano se pensato lì, in mezzo al nulla, tra i campi di girasoli e di grano. Quello che si sa, indagando tra parenti e conoscenti, è che sotto alla costruzione in mattoni vi è un pozzo e decenni prima in corrispondenza della figuretta vi era anche una strada.

Si racconta che un uomo, non si sa per quale motivo, un giorno decise di spostare l’immagine della Madonna con il Bambinello.

Chissà, forse per portarsela a casa. La prese, presumibilmente solo la raffigurazione sacra e non tutta la figuretta, e la portò via, non si sa né dove né perché. Quello che si sa o che meglio è stato tramandato da circa ottant’anni, è che quell’uomo, da quel giorno, non riuscì a trovare pace, era come tormentato, si sentiva inquieto, turbato e questo suo stato d’animo lo pervase finché non si decise a riportare la Madonnina e suo Figlio al loro posto.
Un altro racconto, altrettanto significativo, ci parla di un ragazzo, un lavoratore dei campi, un grande peccatore, un bestemmiatore modello, uno di quelli che sembra ci godano a calpestare Dio. Insomma, sembra che questo ragazzo un giorno scoperta la Madonnina del Pozzo non la lasciò più, iniziò a recarsi continuamente in pellegrinaggio presso di Lei, addirittura si racconta che per fare penitenza si fosse recato da Lei in ginocchio e a piedi nudi sulla neve. Di lui non si sa nient’altro se non che morì giovane ma di certo convertito e totalmente innamorato della giovane mamma celeste.

Una Madonnina fiera della propria casa, che non vuole lasciarla, perché sa che lì potranno trovarla e rifiorire molti cuori spenti. Una Madonnina che fa innamorare uomini e donne, che non nutrono per lei soltanto una vuota devozione a parole, ma un sincero sentimento di amore e gratitudine.

Oggi non si costruiscono più figurette, se per qualche motivo una crolla o, come accaduto nella mia città, viene distrutta durante un incidente d’auto, ci si arrovella per trovare il proprietario, il responsabile, quello che in poche parole deve tirare fuori i soldi.
Tanti anni fa, al tempo in cui era giovane papà, le figurette venivano costruite da famiglie che spesso erano orgogliose di scrivere i propri nomi nella pietra frontale, come un biglietto lasciato a Maria per accompagnare questo dono, una casetta tutta per Lei.
Oggi tutto è cambiato, essere cattolici assomiglia sempre di più ad un insulto, anzi in alcune serie televisive americane già lo è. Ciononostante, anzi proprio per questo, queste figurette ci sembrano quasi dei baluardi, dei piccoli fari, un segno, una luce.
E se ci domandiamo in fondo, che senso hanno ormai, ora che tutti si spostano, che c’è chi fa ore di volo per raggiungere santuari in altri continenti e di certo prendere l’auto per andare nella chiesa che dista dieci chilometri da casa non è un problema per nessuno, beh vi assicuro che non è così, ed è stata proprio lei la Madonnina del Pozzo a mostrarmelo. Infatti in poche settimane si sono recate a visitarla tre famiglie, dopo chissà quanto tempo trascorso in solitudine, e ci sono già due signore che si sono dette interessate ad andare a pulirla, a strappare le erbacce che la circondano e a portarle dei fiori.

Lei si trova lì, in mezzo ad un campo, senza strade che conducano alla sua casa, tuttavia è riuscita ad attirare delle persone di cui solo Dio conosce il cuore e sa quanto bene possa aver fatto visitare quell’icona così modesta.

Dio non urla mai, lui ci parla sempre sottovoce, non ci viene mai a prendere per la giacca e a tirarci lì dove dovremmo essere. È totalmente l’opposto. Il suo rispetto per noi, per i nostri tempi lenti e lunghi, è commovente. Solo un Padre ti sa aspettare così, solo un Padre non ti fa fretta e con lui solo una Madre sa attenderti anche anni in silenzio pronta a riabbracciarti non appena tu ne sarai pronto.

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