L’hai fatta la lista nascita…per l’anima?!

Quando vedi il test positivo

tra le primissime finestrelle che ti si aprono nella mente c’è quella che ti dice che devi “comprare“. Dovrai comprare i vestitini, la culletta, il passeggino, il seggiolone, il motorino, l’astronave. Entri in un negozio per la prima infanzia, ti mettono in mano un arnese e ti dicono di andare in giro e scegliere quello che vuoi inserire nella lista nascita così che chi vorrà fare un regalo al pupetto potrà scegliere tra le cose già vagliate da voi futuri genitori. Ha un qualcosa di confortante l’acquistare oggetti, preparare la cameretta dove probabilmente non dormirà prima dei diciotto anni, fare il nido, si dice. Certo, un nido costoso, un nido da rondini di Beverly Hills, color pastello e super accessoriato. Insomma, il consumismo ce l’abbiamo dentro, è un modo di fare, muoversi, pensare. Ad ogni grande evento associamo il bisogno di comprare questo e quello. È normale, abbiamo bisogno di oggetti, e fare la lista nascita serve per indirizzare le persone verso cose di cui crediamo di avere bisogno, o meglio, che ci è stato detto essere indispensabili, sebbene ci si renderà conto solo mesi dopo la nascita del pargolo che, concretamente, quasi nulla lo era e che avremmo fatto meglio a investire quel denaro in una bella vacanza a Saint Moritz. Ci preoccupiamo moltissimo di fare una lista nascita il più possibile completa, ricca, che ricopra tutti i possibili oggetti secondo noi necessari per crescere un piccolo essere umano, ma ci dimentichiamo sempre di qualcosa… il termometro? No no, non scherziamo, quello non l’hai dimenticato! La sdraietta con dieci velocità per cullare il bimbo mentre guardi Game of Thrones? No, quella l’hai messa.

Bene, ma allora cosa ti sei dimenticata?

Beh, tutti tendiamo a non pensare mai agli aspetti non tangibili che accompagnano la venuta al mondo di un bambino. O meglio, sì ci pensiamo, pensiamo alla sua educazione, pensiamo a leggere libri che ci aiutino ad essere genitori competenti, seguiamo corsi, vediamo video. Ma per tutto il resto? Ma il resto cosa?

L’anima! All’anima chi ci pensa?

Ma sì dai, pensiamo al battesimo, che di solito avviene quando al bambino sono spuntati i peli sul petto, così che sia grande abbastanza da tuffarsi da solo nel fonte battesimale. Quando così non è, quando crediamo che sia importante che il battesimo avvenga il prima possibile, pensiamo al vestitino, alla festa, alle bomboniere, alla torta a venticinque piani in pasta di zucchero che nessuno mangia ma che è bellissima da fotografare e che paghiamo quanto una rata della macchina. Ma ci dimentichiamo sempre qualcosa.

Il bambino dovrebbe avere una lista nascita dell’anima,

così che oltre a regalargli una tutina di Spiderman, la zia Loretta si ricordi di recitare un rosario al mese per il piccolino. Oppure, la nonna Graziella, tra un abbraccio e l’altro, insegni al bimbo le preghiere e lo porti a visitare la figuretta della Madonna lungo la stradina di campagna. Tra una copertina in cachemire e un sonaglino di Winnie the Pooh, sarebbe così bello che qualcuno facesse dire una messa per quel bimbo che sta per nascere e per i loro genitori, perché ricordiamoci che le messe non devono essere dedicate solo ai defunti ma possono essere celebrate anche per i vivi. Ma, quindi, cosa intendiamo con lista nascita dell’anima? Cerchiamo di spiegarci meglio facendovi un elenco, certamente non esaustivo, di ciò che secondo noi non può mancare in questa lista.

1. Prendersi tempo per parlare di come condividere la fede

Il primo regalo che gli stessi genitori possono fare al nascituro è condividere quelle che saranno le principali scelte in tema di fede, finché non sarà lui a poterle fare autonomamente. Una mamma e un papà che durante i nove mesi di attesa parlano tra loro e decidono quando vorrebbero battezzare il bambino, come fargli conoscere Gesù, quali preghiere dire insieme a lui la sera, quando andare a messa tutti insieme, ecc., sono qualcosa di così raro, credo introvabile. Tutti in realtà credono di essere pronti a questo, magari non alle doglie del travaglio e al dolore del parto, ma a questo certamente sì. E invece no! Perché mentre la natura ci ha fatte perfette e capaci di partorire, non siamo certamente altrettanto splendide nel momento in cui ci mettiamo a letto la sera, con la maglietta macchiata di latte e rigurgiti e a tutto pensiamo fuorché ad un Angelo di Dio, che invece potrebbe salvarci.

2. Scegliere padrino e madrina…con cura e con fede!

Nel momento in cui si inizia a pensare al battesimo, si vagliano i possibili nomi per il padrino e la madrina. E qui si apre un mondo, c’è chi opta per i nonni, chi sceglie figure di riferimento della comunità parrocchiale di appartenenza, chi decide per uno zio particolarmente caro e cristiano ma che abita a mille chilometri di distanza. I genitori del bimbo hanno la responsabilità di scegliere due persone (può essere anche una sola) che possano essere un punto di riferimento stabile nella vita di fede. Non devono scegliere due amiconi a cui il futuro adolescente possa chiedere consigli sulla fidanzatina o su quale liceo scegliere. Il padrino e la madrina “devono essere credenti solidi, capaci e pronti a sostenere nel cammino della vita cristiana il neo-battezzato”, insomma una roba tosta, seria, serissima. Senza mai dimenticare che questo ruolo ce l’hanno in primis i genitori.

3. Nove mesi di preghiere

Nella lista nascita dell’anima non può mancare la preghiera. La preghiera fatta a voce alta, al pancione che cresce, insieme al futuro papà, è qualcosa di così potente da far crollare i muri. La preghiera è la voce dolce della mamma e profonda del papà. Come facciamo ascoltare Mozart al piccolo pesciolino, al tempo stesso non dimentichiamoci di fargli ascoltare il vangelo, di leggergli la vita di Pier Giorgio Frassati e di recitare un rosario con calma, pace e fede.

4. Messe perpetue

Nella lista nascita dell’anima potete inserire le messe perpetue. Informatevi dove utilizzano questa pratica, ad esempio sappiamo che i grandi santuari (la Santa Casa di Loreto, Sant’Antonio di Padova) lo fanno. Potrete ricevere, lasciando un’offerta, un attestato o un diploma dove è riportato il nome di chi usufruisce della messa e ogni quanto viene fatta, se una volta al mese, o ogni sei mesi o una volta l’anno. Questo sarà certamente un regalo graditissimo dai neogenitori.

5. Trovare amici di fede

Una cosa molto più preziosa di un diamante o di un trio con babysitter incorporata, è sicuramente la comunità. Che significa? Quando nasce un bambino, oltre alla famiglia ci sono altre persone che piano piano entreranno nella sua vita. Nei primi anni queste persone avranno un ruolo di cornice, saranno gli amici di mamma e papà, e il bambino sarà poco interessato. Ma con la crescita le cose cambieranno. Avere un gruppo di amici veri, sani, cristiani ti cambia la vita e, spesso, te la salva. Chiaramente non sempre è possibile inserire questo punto nella lista nascita dell’anima, i genitori lo vorrebbero tanto, desidererebbero davvero un gruppo di amici con cui condividere anche la fede ma non sempre c’è. Chi ce l’ha non sa quanto questo sia raro e quanto sarà prezioso per i figli. Certo, poi il bambino diventerà un ragazzo e sarà libero di scegliere i suoi amici e di sceglierli dove vuole, questo è sacrosanto, ma avere degli amici che sono figli degli amici dei propri genitori, con i quali si condivide la pizza il sabato sera e ci si saluta dopo la messa delle undici la domenica, è certamente un piccolo dono.

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