J.K.Rowling: sono donna, ho il ciclo e voglio essere libera di dirlo

La Rowling sotto attacco per aver detto che le “persone con le mestruazioni” rispondono alla definizione di “donne”.
Alcune considerazioni:

1.Cari haters, se volete davvero offendere la Rowling (quella che ha scritto la saga di Harry Potter, giusto per dire), forse non è geniale usare il termine “strega” come dispregiativo. Credo lo prenda più come un complimento. Ma fate voi.

2. Anni e anni di lotte femministe contro la tassa sugli assorbenti e le pubblicità con la striscia di ciclo blu invece che rossa, per poi scoprire, che non era un nostro problema il ciclo? Fantastico.

3.Un ripassino sul concetto di “normale”: deriva da “norma”, regolare, consueto, comune. Allora, nella media mondiale le femmine, hanno/hanno avuto/avranno il ciclo. Lascia stare che poi c’è chi è in meno pausa, chi per altri motivi non lo ha, chi ha patologie o ha subito interventi, ma nella media, la maggior parte di noi gente del team XX ce l’ha. Quindi, non mi pare una grande novità ammetterlo, ne tanto meno una generalizzazione o peggio un’offesa. E’ matematica, è biologia, è una condanna mensile su. Quindi, come ha ben detto la stessa Rowling: “Rispetto il diritto di tutte le persone trans di vivere in un modo che sia autentico e confortevole per loro. Marcerei con voi se voi foste discriminati sulla base dell’essere trans. Allo stesso tempo, la mia vita è stata plasmata dall’essere femmina. Non credo sia odioso dirlo”

4. Secondo me, è più discriminante la piantina che hanno messo accanto alla donnina della app Immuni (e che è rimasta imperterrita al suo posto anche dopo aver tolto il tanto discusso neonato. Anche quello, ancora non mi risulta che possa partorirlo uno del team XY, potete chiederlo ai bambini di Kiev): quello si chiama pollice verde e no, non te lo dà il fattore X nella “norma”. Le mie piante grasse stecchite sul balcone confermano.

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