Chiara, che non morirà mai più.

chiara corbella e la sua storia di amore

cose di lassùChiara diceva che non si tratta di essere coraggiosi, ma di dire sì, passo dopo passo. Quei piccoli passi possibili.

Come a dire: “fidati, non avere paura perché ti verrà chiesto soltanto ciò che sei in grado di fare”. Sì, ok, ma a leggere la sua storia lo pensiamo eccome che è stata coraggiosa! Era una giovane ragazza, come una qualsiasi di noi, fidanzata con un ragazzo. Sono stati insieme alcuni anni, per un periodo si sono allontanati per poi ritrovarsi e decidere di sposarsi. Fin qui sembra tutto normale, simile a molte altre storie. Se non fosse che tutta la vita di Chiara è pervasa da una gioia indescrivibile che l’ha accompagnata in ogni tappa di quella che somiglia molto ad una via crucis. Chiara rimane incinta della sua prima bimba: diagnosi di anencefalia. La bambina sarebbe morta poco dopo essere nata. Chiara, con l’amore di Enrico suo marito, porta avanti la gravidanza e mette al mondo Maria Grazia Letizia che vive mezz’ora prima di salire in cielo, dopo aver ricevuto il battesimo ed essere stata accolta tra le braccia della sua mamma e del suo papà. Dopo un po’ di tempo Chiara scopre di aspettare il suo secondo bambino, Davide Giovanni, affetto da una malformazione che lo fa morire appena nato. Il terzo figlio di Chiara ed Enrico, Francesco, nasce sano. La mamma e il papà ne sono pieni di gioia. Possiamo immaginare come i loro cuori fossero grati. Ma la tempesta ritorna, Chiara scopre di essere malata mentre è incinta, ha un tumore che le sarà fatale e che la porterà a soli 28 anni a raggiungere i suoi due bambini in cielo.

Questi sono solo alcuni dei fatti della vita di questa ragazza, straordinaria nel suo aver vissuto l’ordinario in modo inverso a ciò che il mondo suggerisce.

Scegliere di portare a termine una gravidanza e di partorire non uno ma due figli che si sa moriranno di lì a poco. Perché? Perché le vite di quei due bambini non le appartenevano e non c’era nulla da scegliere in realtà, c’era solo da “dire sì”. Quando si dice ad una donna che può scegliere le si propone una menzogna, perché uccidere il proprio figlio è una condanna. “La vita o la dai o la togli. Se non ami, uccidi”.

Invece di parlare di scelta si dovrebbe amare quella donna, dirle che non sarà mai sola, fino alla fine. Chiara aveva Enrico, le loro famiglie e i tanti amici che sono stati loro accanto. Ma certamente, più di ogni altra cosa, Chiara aveva fede, una fede così forte che le ha permesso di lasciarsi andare tra le braccia di Dio e affidarsi completamente a Lui, senza farsi mai travolgere dalla disperazione.

La storia di Chiara ci travolge come un’onda, noi che siamo immersi nella logica del mondo secondo il quale vali nella misura in cui sei capace, bello, in forma, intelligente e alla moda.

Invece, come sempre, è l’amore a rendere valore ad una vita, e si sa, l’amore è esigente, o tutto o niente, non si può amare “un pó”, se si ama si dà la vita.

Abbiamo deciso di parlarvi di Chiara perché proprio oggi si apre a Roma la causa di beatificazione di questa ragazza. Quanto bisogno abbiamo in questo tempo di testimoni come lei? Oggi che la vita mette molta più paura della morte. Per chi crede in Dio, in questo giorno può mettere nelle sue preghiere coloro che stanno discutendo la causa che porterà Chiara ad essere proclamata parte della schiera dei Santi. Per chi non crede, leggete la storia di Chiara (*), perché non è necessario avere fede per vedere la Luce ed accorgersi che brilla più delle tenebre.

 

(*)”Siamo nati e non moriremo mai più” di Cristiana Paccini e Simone Troisi

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