È quasi magia Channing!
Channing Tatum torna “Magic Mike”: luccichini, tutù, alucce e un regno di unicorni, insomma, più “magic” di così si muore (il mio cuore, comunque, per un attimo è morto effettivamente alla vista dei bicipiti). Dopo una quarantena passata a bere barili di tè finto con la figlia Everly, il nostro “Dear John” preferito ha dedicato un libro (titolo: Sparkrella) alla sua “bambina interiore” e dice a tutti i papà di femmine come lui: “indossate qualsiasi cosa, ballate in qualsiasi modo e siate più magici che potete”. Parola di Channing (o di una Winx appena uscita da Alfea, fate voi, che al solo leggerle qui è caduta porporina dal cielo everywhere). A tutti i padri comunque, tocca prima o poi una seduta di make up selvaggio delle loro figlie, tutti devono fare la parte della principessa in mancanza di altre comparse (e la cosa vale al contrario per le mamme di maschi), ma anche se non avete nessuna “bambina interiore” da sfoderare come Channing state sereni (e soprattutto liberi di giocare come credete, facendovi le trecce da Elsa o anche no): per i figli non è importante se abbiamo o meno qualche cromosoma che assomigli ai loro. Per i figli è importante vedere che siamo liberi. Se vogliamo fare le fate o i draghi, fare i ravioli o carteggiare, ma senza dover indossare maschere per dimostrare qualcosa (caso mai, solo per divertirci). Non serve essere per forza “tutto”, per far capire loro che li ameremo nonostante tutto. A volte basterebbe già essere fieri di fare “solo” noi stessi pure quando appare banale e forse troppo poco speciale. In ogni caso, Channing, scoprirai a tue spese che la magia, quella vera, è capire come e per quale legge fisica ancora non ben identificata, continuerai a trovarti glitter nelle mutande per almeno tre mesi nonostante docce con la candeggina tre volte al giorno: it’s a kinda magic!
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