QUARESIMA NELL’ARENA DEGLI HUNGER GAMES #35 BACIO

“Katniss” dice. Mi avvicino e gli scosto i capelli dagli occhi. “Grazie per avermi trovato”. “Tu avresti trovato me, se avessi potuto” ribatto. La sua fronte scotta. Pare che la medicina non faccia alcun effetto. All’improvviso, dal nulla, nasce in me la paura che muoia. “sì. Senti, se non ce la faccio…” inizia a dire. “Non pensarci neanche. Non ho tirato fuori tutto quel pus per niente” replico. “Lo so. Ma se per caso io non…” tenta di continuare.”No, Peeta, non voglio nemmeno parlarne” dico, mettendogli le dita sulle labbra per farlo tacere. “Ma io…” insiste. D’impulso, mi sporgo in avanti e lo bacio, soffocando le sue parole.  Forse quel bacio arriva comunque in ritardo, perché lui ha ragione, noi due dovremmo essere perdutamente innamorati. È la prima volta che bacio un ragazzo, e dovrebbe farmi un certo effetto, immagino, ma tutto quello che riesco a sentire è che le sue labbra bruciano per la febbre in modo anormale. Mi tiro indietro e lo avvolgo per bene nel sacco a pelo per coprirlo. “Non morirai. Te lo proibisco. D’accordo?”. “D’accordo” sussurra. Esco all’aria fresca della sera proprio mentre un paracadute scende dondolando dal cielo. Le mie dita sciolgono in fretta il nodo, sperando in qualche medicina potente per curare la gamba di Peeta. Invece trovo una pentola di brodo caldo. Haymitch non avrebbe potuto inviarmi un messaggio più chiaro. Un bacio uguale un tegame di brodo. Riesco quasi a sentire il suo tono
 stizzito. “Si suppone che tu sia innamorata, dolcezza. Il ragazzo sta morendo. Dammi qualcosa con cui poter lavorare!”. E ha ragione. Se voglio tenere in vita Peeta, devo offrire al pubblico qualcosa di più. Gli innamorati sventurati che vogliono assolutamente tornare a casa insieme. Due cuori che battono all’unisono. Idillio. Non sono mai stata innamorata e perciò questo sarà un vero inganno. Penso ai miei genitori. A come mio padre non dimenticava mai di portare a mia madre qualche regalo dai boschi. Al modo in cui il viso di lei si illuminava al suono dei suoi passi alla porta. A come lei ha smesso di vivere quando lui è morto. ” Peeta!” dico, cercando di avere il tono che la mamma usava solo con mio padre. Si è addormentato di nuovo, ma lo sveglio a forza di baci, cosa che pare sorprenderlo. Poi sorride, come se fosse felice di restare lì sdraiato a contemplarmi all’infinito. In questo è bravissimo. Alzo la pentola. “Peeta, guarda cosa ti ha mandato Haymitch”.

Hunger Games, libro I, capitolo 19

…si accostò a Gesù per baciarlo. Gesù gli disse: “Giuda, con un bacio tradisci il Figlio dell’uomo?”.

Luca 22:47-48

Ci sono baci che ti condannano, da cui non si torna indietro.

Come per Giuda, il bacio di Kat è figlio della paura: paura di vedere Peeta morire tra le sue braccia, obbligata a lasciarlo andare, come è stato per Rue.
Cosa non faresti pur di strappare qualcuno alla morte?
Così, timore e paura si mescolano in Kat come un rossetto di inchiostro: sigillando per sempre un patto con la morte che sembra dire “tu non me lo strappi, e io porto avanti l’inganno”.
Perché solo dalla morte poteva venire qualcosa di tanto meschino da sembrarci una soluzione alle nostre paure: l’inganno, il tradimento.

È impossibile immedesimarci in Katniss,

eppure anche nella vita di tutti i gironi, troppe volte fingiamo con i nostri familiari o amici, in preda alla paura di deludere chi ci ama, o più semplicemente di imbarazzare qualcuno, magari mettendolo a disagio o facendolo rimanere male.
L’inganno di chi amiamo, ancora prima che ne rendiamo conto, si veste da alleato e ci trascina al lato oscuro senza farcene rendere conto: solo dopo, quando sarà troppo tardi, ci accorgeremo di cosa sia il tradimento.
Così Kat accecata dalla paura, scambia quelle labbra per un ancora di salvezza e, nella penombra della sua mente, da rosa e morbide diventano grigie e marmoree come uno scoglio mentre nel mare attorno a lei infuria la tempesta.
Katniss intravede qualcosa su cui aggrapparsi: barlume di lucidità che può spazzare via pensieri di morte e allontanarla dal baratro della disperazione.
“Peeta è qui, è ancora vivo” sembra ricordarle quel bacio.

Cosa avrà letto Giuda nello sguardo di Cristo,

nel momento esatto in cui i suoi occhi ci si sono specchiati?
Perchè l’amore in Gesù non sarà indietreggiato nemmeno di un passo, neanche mentre smascherava a parole il tradimento dell’amico:

Giuda ma davvero tu non sai cosa sia un bacio?
Davvero vale così poco per te, da dissacrarlo così?
Giuda qualunque cosa succeda, non soccombere, resta con me!.

E come fu per Giuda in quella notte maledetta dove bacio-uguale-soldi, così è per Katniss: bacio-uguale-brodo.
O magari qualcosa di più, se si impegnerà.
E Kat continuerà, finché ce ne sarà bisogno, schiava delle sue stesse paure, sperando di potersi salvare insieme al “ragazzo innamorato”, anche a costo di perdere qualche brandello di se stessa.

Non immagina che, invece, quello che perderà un pezzo di cuore sarà proprio lui.

Al contrario Giuda non avrà più baci:

anche il suo ha sigillato un patto con la sua stessa morte.
Perché se non sai cosa sia, l’amore vero, allora sì che sei solo e ti ritrovi col tuo enorme bagaglio di sbagli, così pesante da portare da toglierti il fiato.
Con la tua corda di pensieri ossessivi intrecciati a sensi di colpa.
Con il ricordo di un bacio avvelenato che ha perso ogni sua promessa di bene.

Ogni cosa al mondo, se manca l’amore, perde valore e così Giuda non ce la fa, di fronte all’insensato Figlio di Dio che continua ad amarlo, nonostante tutto.

Perde la testa e la vita stessa inizia a soffocarlo, prima ancora che una corda lo trasformi in realtà. 

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