LA SOLITUDINE DELLE MAMME

La solitudine delle mamme è un buco nero.

Risucchia e chi lo vede da fuori non ha idea di cosa ci sia dentro spesso. Alcuni dicono sia meglio non avvicinarsi, magari abbracciare il childfree o il più comune “ma che vuole, se l’è cercata lei”.

La solitudine delle mamme è fatta di rumore eppure in pochi la sentono.
È nelle giornate piene di urla, grida, pianti, risate, baci e fiabe della buonanotte.

La solitudine delle mamme è la tana del bianconiglio

dove cadi e cadi senza sapere dove ti ritroverai e cominci ad aprire porte a caso alla ricerca di qualcuno che abbia delle risposte o una mano tesa. Anche solo una parola o un maritozzo alla panna. Spesso siamo quelle Alice che non arrivano alla chiave e i biscotti, se c’erano, li hanno trovati prima i figli, di solito!

La solitudine delle mamme sta in quel cassetto che non apre mai nessuno.
Quello dove la gente mette cose a caso, pensando che non siano importanti. Che si può rimandare. Che siamo forti. Che ce l’hanno fatta tutte.

La solitudine delle mamme è lacrime di notte.

È superare i limiti che credevi di avere.

La solitudine delle mamme si nasconde bene.
Dietro alle parole, ai capelli lavati e alla parvenza di normalità. La solitudine delle mamme è una scalata: a vette di aspettative, di cose che devi dimostrare, di pretese che il mondo ha, a montagne di panni da lavare, a picchi di stanchezza.
È fatta di “ho sbagliato ancora” e “domani è un altro giorno”, ma senza uno di quei bellissimi vestiti di Rossella indosso.

La solitudine delle mamme è tutta in una frase:

“serbava tutte queste cose nel suo cuore”.

E una mamma, non solo quelle di pancia, ma chiunque abbia caro qualcuno come “figlio”, sa bene cosa significhi, quella solitudine lì. “Serbare”.

In silenzio e nel posto più importante, dove tutto, quando risuona, fa un po’ più male.
Sarà per questo che mi sembra quasi di sentire quella mamma di Roma che ha perso il suo bimbo, in quella solitudine.
Preghiamo perché non perda anche se stessa, adesso.
Serbiamo questa mamma e il suo bambino nel nostro cuore e nelle nostre preghiere.

Perché la solitudine delle mamme non esista più.

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