Fai un passo – ONCE UPON A LENT
Le cose peggiori vengono come le bombe.
Non conosci il momento preciso né da dove attaccheranno, ma senti uno strano silenzio, senti che qualcosa sta per accadere e che poi nulla sarà come prima. Ti ritrovi dall’essere felice, appagata, piena, all’essere distrutta, svuotata, sconvolta. Ti senti come Anna nella grotta, dopo aver saputo che Elsa era morta e aver detto addio ad Olaf, tenendolo stretto tra le sue braccia. Ti senti in una grotta buia, umida, con un’uscita scomoda, impervia. È accaduto, il male è arrivato, ti ha portato via tutto, il tuo tutto. E fa un male dannato, fa così male che vorresti strapparti via la pelle di dosso perché davvero non vuoi più sentire niente.
Ed è lì che interviene Dio, la Misericordia, la Grazia. Dio è dentro di te, il suo amore ti è familiare e mentre pensi a Lui, ti viene in mente Sua madre, Maria. La immagini distrutta dal dolore mentre sta sotto la croce. La puoi vedere, la puoi capire. La senti così vicina, come mai prima.
Ogni dolore è diverso, ogni causa è diversa, cambiano le circostanze, ma quello che accomuna tutti è la paralisi. Il dolore paralizza, ci impedisce di vedere il domani, fa troppo male. Che domani potrà mai essere senza di te? Che domani potrà mai essere dopo questa guerra? Che domani potrà mai essere dopo questa morte? O dopo che tu mi hai tradito, o dopo che tu mi hai lasciato?
Anna è distrutta dal dolore, il buio è dentro e fuori di lei, così buio che non riesce a credere sia reale. Perché le cose brutte accadono, lo sappiamo, ma quando accadono a noi, nonostante avessimo sempre creduto di avere una fede forte, può succedere di perderci, di sentirci smarriti, spaventati. Allora penso sempre a Gesù, nel Getsemani, che piange e suda sangue, perché sa cosa sta per accadere.
A noi piccole creature è concesso avere paura, piangere, sentirci perse. Per un po’, poi si deve reagire per vivere. Ma come? È per questo che abbiamo voluto proporvi questa riflessione su questa scena di Frozen, perché Anna canta queste parole:
“fai ciò che è giusto” e “fai un passo e un altro e tu da lì poi vai”.
Quando non si sa più come andare avanti scegliere di fare la cosa giusta è di certo un buon modo per proseguire. Fare un passo dopo l’altro, significa vivere il momento presente, senza dover per forza guardare avanti, ma stare qui, in questo attimo e procedere un po’ alla volta, facendo la cosa giusta.
Questa la vedo come una buona ricetta per affrontare una grande prova, ma anche tutta la vita, perché forse è così che dovremmo vivere sempre, ancorati nel presente, determinati a fare il bene e fiduciosi in Dio Padre che fa nuove tutte le cose e che di certo saprà plasmare il nostro dolore e trasfigurarlo in qualcosa di meraviglioso.
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