Come Lady Oscar

Commento al Vangelo Mc 9, 38-48

In quel tempo, Giovanni disse a Gesù: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e volevamo impedirglielo, perché non ci seguiva». Ma Gesù disse: «Non glielo impedite, perché non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me: chi non è contro di noi è per noi.
Chiunque infatti vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa.
Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare. Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, anziché con due occhi essere gettato nella Geènna, dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue».

Ci sono giorni

in cui mi si sono accumulate talmente tante ore di sonno mancato e sono così stanca che guardare lo stato in cui versano certi angoli, superfici e intere stanze della mia casa, contando che non è neanche così enorme, mi fa venire al contempo voglia di piangere e voglia di gettare tutto in uno di quei grandi sacchetti neri dell’immondizia. E allora penso che se Dio ci guardasse come noi guardiamo il disordine nelle nostre case ci getterebbe via tutti interi, senza problemi, da quanto siamo lerci e luridi. Invece Dio taglia via il male e fa spazio al bene, che si espande andando a rigenerare le parti ferite. Lui lo fa nella confessione, ma poi ci dice che non basta, che questa forma di decluttering santo va fatto quotidianamente, dobbiamo tagliare via ogni giorno ciò che è causa di peccato nella nostra vita, ciò che ci fa male.

Ci sono relazioni, abitudini, comportamenti, piaceri, piccole cose all’apparenza innocue che invece ci fanno un gran male all’anima.

È un male talvolta invisibile, non si presenta col suo vero volto altrimenti ci spaventeremmo e fuggiremmo, ma si avvicina a noi sotto forme innocenti, gradevoli, comuni. Pensate a quando voi donne (anche agli uomini accade, sia chiaro) vi incontrate tra amiche per un caffè e vi lasciate prendere dalle chiacchiere, quante volte il discorso va a finire su altre persone non presenti? Ecco, questo non è nulla di male, all’apparenza, ma la tentazione di giudicare l’altro, di dire una parola velenosa su di un’altra persona, è sempre lì e quando accade, e accade, la vostra coscienza vi dà un allarme ma voi lo ignorate perché che sarà mai, e poi ho detto la verità mica me lo sono inventato che quella si veste come fosse un’adolescente in preda agli ormoni invece che una madre quarantenne. Ecco, giustappunto. Dobbiamo allenarci, dobbiamo immaginarci come Lady Oscar con in mano una spada scintillante e tagliare via tutto ciò che ci porta al peccato. Perché sì, se non siamo capaci di vederci tra amiche senza sparlare di altre persone allora è meglio non vedersi affatto. Questo ci dice Gesù. Lui parla di cose gravi e noi, cattolici della domenica, con la coscienza sempre pulita, ci diciamo che non ci riguardano, noi mica le facciamo quelle cose, noi non guardiamo film ambigui e durante il fidanzamento ci incontriamo solo con i genitori presenti. Ok, bravissimi, benissimo. Ma c’è molto altro, perché quando si impara a odiare il peccato grave ci si accorge che tolto quello ne rimangono milioni di un po’ meno gravi ma che tutti insieme ci tengono legati alla terra come milioni di pietre pesanti. Dobbiamo tagliare le corde che ci uniscono a questi, altrimenti non ce la faremo, altrimenti non riusciremo a spiccare il volo verso la nostra vera casa.

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