E se il sesso non fosse un gran successo?
Se siete tra quelli, pochi, davvero pochi oramai, che sono riusciti ad arrivare all’altare vergini, prima di saltare addosso al vostro consorte fatevi una bella doccia di realtà, giusto per non rimanere delusi. Mi rivolgo soprattutto alle fanciulle. Scacciate dalla vostra mente ogni idea, immagine, pensiero della vostra prima volta come viene raccontata nei film. Non arrivate davanti a vostro marito con le aspettative da romanzo rosa, credendo che sarà la notte più indimenticabile della vostra vita. Perché, alcune volte, è brutto dirlo ma così non è.
Sia chiaro, non per tutti, grazie al cielo la prima volta risulterà un buco nell’acqua ma è bene parlarne perché succede anche questo.
Ci sono infatti tutta una serie di fattori che possono incidere: pudore, insicurezza, una certa inesperienza e non da ultimo, la stanchezza della giornata fatta di grandi festeggiamenti. Un po’ come per Seth Cohen e Summer (di O.C.) che prima di concludere davvero qualcosa, sono costretti a provare e riprovare in maniera anche molto goffa, demoralizzandosi perfino, credendo di non esser adatti a stare insieme per via di questa, alcuni la chiamerebbero frettolosamente “incompatibilità di letto”. Ora, questo è un telefilm e i protagonisti erano adolescenti quando facevano le capriole nel letto.
Ma provando a portare il riferimento ai nostri sposi vergini potremmo dire che, agli occhi del mondo se non c’è subito una sintonia sessuale la coppia non ha senso di esistere.
A questo serve senza dubbio la convivenza: conoscersi sul piano sessuale, vedere se i due insieme “funzionano”. Ma allora chi si sposa vergine e poi scopre che il rapporto sessuale non parte come aveva immaginato che deve fare, divorziare? Cadere in depressione? Pentirsi della scelta della castità vissuta fino ad allora? E’ per caso tutta una fregatura? No sicuro, e lo dico ad alta voce: il fidanzamento casto ha un suo senso di esistere. Permette di conoscere davvero l’altro a fondo, al di là della mera sessualità e capacità prestante sotto le lenzuola. Bruciando le tappe, anteponendo il sesso alla vera conoscenza dell’altro si potrebbe esser indotti a troncare un fidanzamento perché magari manca la complicità sessuale. Magari quella complicità semplicemente ha bisogno di tempo per emergere.
Una coppia che vive castamente il fidanzamento si dedica di più al dialogo, alla cura e all’attenzione verso l’altro, ai piccoli gesti di affetto, impara ad affrontare le discussioni senza usare l’escamotage del sesso per chiudere un litigio.
Si crea una sintonia fatta di baci, carezze, attenzioni, sguardi e non sarà certo l’impaccio delle prime volte sotto le coperte a incrinare il rapporto che hanno consolidato nel tempo. Diversamente chi vive il fidanzamento solo come un test, userà il sesso come metro di valutazione per decidere se quella persona è adatta o meno. Sta di fatto che Seth e Summer alla fine si sposano e trovano la loro alchimia. Il rimedio per non arrivare impreparati alla vostra prima volta (da sposati, sia chiaro) allora è partire dal dialogo, sempre, perché quello non guasta mai. Quando siete fidanzati domandatevi se qualcosa vi spaventa o vi imbarazza, parlatene apertamente, sia che siate entrambi vergini sia che uno dei due abbia già avuto esperienze. Occorre trovare nel fidanzamento quel giusto equilibrio tra il parlar troppo di sesso e il non parlarne affatto. Nel primo caso si potrebbe correre il rischio di infiammare gli animi, e non solo. La candela vicino al fuoco brucia c’è poco da fare. Nel secondo invece si ridurrebbe il sesso ad argomento tabù, da evitare fino alle nozze. Questo però renderà difficile il concedersi con naturalezza la prima notte. Parlarne allora, in maniera naturale, riconoscere la sessualità per quella che è, un meraviglioso concedersi completamente, senza barriere, all’altro.
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