Dono per l’eternità

Commento al Vangelo Mt 18,15-20

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Se il tuo fratello commetterà una colpa contro di te, va’ e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà, prendi ancora con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni. Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità; e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro».

È tutto un dono per l’eternità.

Ogni persona che incontriamo nel nostro cammino può diventare il nostro futuro ed è per noi una prova. Ci avete mai pensato? Ogni nostra scelta, ogni azione, decisione, passo verso l’altro o lontano da esso può far sì che il nostro futuro sia diverso, e con esso anche la nostra eternità.

Ciò che leghiamo sulla terra sarà legato nei cieli.

Eccola qua la frase che svela tutto, che ci dà la risposta a quella domanda così importante: ti rivedrò in paradiso? Ci riconosceremo? Sì, non solo ti rivedrò, ma saremo legati come lo siamo qui.

Ecco che ciò che facciamo qui sulla terra acquista subito un senso molto più ampio, un respiro di eterno che spesso nascondiamo, ignoriamo. Siamo tutti infangati in un presente senza prospettive, sì certo crediamo che l’hic et nunc sia molto cristiano ma sbagliamo se pensiamo che vivere l’oggi senza pensare al domani sia il modo giusto di vivere.

Dio ci ha fatti per nascere e non morire mai più, abbiamo in dotazione un’anima eterna che deve nutrirsi di infinito, di grandezza, di pensieri alti e celesti, altrimenti rischia di ingiallire ed atrofizzarsi ad una vita solo umana e non più divina.

Dio vuole che la nostra agenda preveda il futuro, consideri che ciò che progettiamo sia un modo per giungere in paradiso. Ogni altra cosa è superflua e non abbiamo tempo per essa, il nostro tempo è limitato e dobbiamo impiegarlo bene.

Gesù è così buono da dirci tutto, da svelarci quanto sia importante ad esempio impiegare il nostro tempo salvando le relazioni con l’altro. Oggi va molto di moda dire “non mi importa nulla di quello che l’altro pensa di me”. Invece ci deve importare eccome, e Cristo ci dice chiaramente che se abbiamo un problema serio con qualcuno dobbiamo fare di tutto per risolverlo.

Non dobbiamo mollare mai, lui con noi non molla mai.

Non è mai lui il primo a lasciare la presa, lui fa di tutto per conquistarci ma ci lascia liberi così che se scegliamo l’altra strada siamo stati noi a farlo, non lui a non volerci. E così dobbiamo fare con gli altri. Quando il disprezzo, l’orgoglio o l’antipatia verso qualcuno ci fa pensare a cuor leggero “ma và all’inferno” facciamo molta attenzione, perché Dio potrebbe chiederci conto del modo in cui abbiamo risolto i nostri problemi con l’altro, di quanto e se abbiamo lottato per salvare una relazione in crisi e del tempo impiegato per giungere alla conclusione “non ne vale la pena”. Per Dio ne vale sempre la pena, ricordiamocelo.

Infine, Gesù ci dà la soluzione. Che già sapevamo, che già conosciamo perché qualsiasi sacerdote, padre spirituale, vescovo o papa ci ha sempre detto: prega il Padre tuo che è nei cieli, chiedi e ti sarà dato. Ma qui Gesù è molto specifico e direi tecnico: “se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà”. Quindi direi che se ci crediamo, se un minimo crediamo davvero che ci sia un Dio, un paradiso, una salvezza, un’anima e un’eternità, è davvero il caso di provarci. Direi che prima della disperazione, della depressione, della rabbia, della rinuncia o anche solo della tristezza, ci dobbiamo fermare, prendere un altro con noi e pregare, pregare forte, pregare costantemente, pregare insistentemente e chiedere, e insieme chiedere anche di chiedere bene, di chiedere giusto, così che Dio ci spalanchi subito le sue braccia e ci mostri come ogni cosa ha un senso e anche l’attesa, la sofferenza, il dolore servano a nutrire la speranza che è la porta per la felicità eterna.

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