Essere genitori, si può comprare?

Fortuna voi,

politici nostri che vi state scervellando su come dare una bella impennata alla natalità italiana. Fortuna voi che avete capito tutto e sapete di cosa hanno davvero bisogno le famiglie. Sarà contenta la mia professoressa di sociologia che all’università non faceva altro che ripeterci: per aumentare la natalità bisognerebbe aumentare gli accessi all’asilo. Mah, se lo dice lei.

Proprio l’ultima proposta quella degli asilo nido gratis (che poi gratis non sono perché c’è sempre di mezzo il buon e bello isee che porterebbe delle agevolazioni per alcuni e non per tutti) sembra dire a chiare lettere: fateli i figli e affidateli allo stato.

Fateli i figli e lasciateli educare, crescere e istruire dalle insegnanti.

Fateli i figli, lasciateli al nido così potete far carriera e quando saranno grandi e voi in pensione potrete godervi i nipoti (visto che non avete avuto tempo per giocare con i vostri di figli). Perché oggi scaricare i figli a qualcun altro sembra essere l’unica soluzione possibile.

NOTA BENE, ANZI BENISSIMO: tutto quanto detto qui non vuol essere affatto un attacco alle mamme e ai papà che hanno deciso per qualsiasi motivo (penso al mutuo che va pagato, o alla reale necessità di lavorare entrambi o al desiderio, perché no, di realizzarsi sul lavoro) di mandare il figlioletto al nido. La mia indignazione è verso quei politici che pensano di fare gli splendidi ipotizzando asili gratis, ma mai che spendessero un pensiero per le famiglie. Ci propinano la notizia come se fosse una cosa bellissima, utilissima e davvero richiesta dalle famiglie.

Ma questo è davvero l’unico aiuto possibile?

È quello di cui hanno davvero bisogno le mamme? O forse hanno bisogno di esser aiutate a passare più tempo coi propri figli senza che l’idea di rientrare a lavoro, quando non è neanche iniziato lo svezzamento, penda sulle loro teste come una spada di Damocle. Forse hanno bisogno di goderseli e di assistere ai loro enormi e continui progressi quotidiani.

Forse hanno bisogno di dedicarsi serenamente e completamente ai loro bimbi almeno per i primi tre anni visto che questa è la fascia d’età su cui si gettano le basi per l’educazione dell’individuo (secondo i pedagogisti eh, non secondo me!) e non delegare ad altri questo compito così delicato (anche se plurilaureati). Penso allora a congedi più lunghi per entrambi i genitori, stipendi più remunerati per i papà e le famiglie numerose, possibilità per la mamma, sempre se lo desidera, di rimanere a casa col figlio fino ai suoi 3 anni di età o almeno almeno 2 anni dai perché il rientro così previsto a 3 mesi di vita del bambino è ridicolo (oltreché incongruente con quanto dice l’OMS secondo cui il neonato fino ai 6 mesi deve esser allattato esclusivamente al seno).

Che i genitori siano aiutati e posti nelle condizioni di fare i genitori prima di tutto, standoci con i figli, vivendoli. Tutto il resto, seppur buono, è un surplus .

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