9 strategie per fare spazio alla preghiera
Non ho tempo, sono sempre di corsa. E anche se ce l’avessi ci sarebbero mille cose più interessanti da fare, fosse anche solo controllare le ultime foto postate su Facebook.
Forse il problema non è il tempo che sicuro in alcuni giorni è davvero risicato, ma più che altro la voglia di trovarlo. Perché pregare in realtà è difficilissimo. Dire un Padre Nostro sono in grado tutti, più o meno, ma dirlo bene, col cuore, con la mente, meditandolo..eh, qui casca l’asino.
Lo stesso San Francesco durante una gara con Fra Masseo a chi riuscisse a recitare più Padre Nostro disse che in un’intera notte non era riuscito ad andare oltre alla parola “Padre”.
E se aspettassi quel famoso detto “te lo devi sentire” allora non pregherei mai. Come non andrei mai a messa. Perché quante cose più interessanti o divertenti ci sono?
La preghiera è un atto d’amore verso Dio che richiede un certo impegno, una dose di meditazione e un po’ di buona volontà. Ecco allora alcuni semplici consigli per ricordarsi di pregare, perché come l’appetito vien mangiando così anche il nostro colloquio con Dio può intensificarsi e rifiorire soltanto se ci ricordiamo di curarlo giorno per giorno. E a volte quello che ci serve è solo ricordarcelo.
1. Mettere un promemoria
Questo è semplice. Una sveglia sul cellulare che controlliamo 3500 volte al giorno ci aiuterà senz’altro a non dimenticarci di Dio.
2. Tenere il libretto delle preghiere e alcuni santini sul comodino,
vicino al letto in bella vista così che prima di andare a dormire o appena svegli possiamo pensare al Signore ed affidare a lui la giornata. Utile anche per la preghiera serale, ci ricorderemo più facilmente di fare un rapido esame di coscienza.
3. Scaricare catechesi
su una pennetta e tenerla in auto così da ascoltarla mentre si viaggia. Oppure inserire tutto nel mp3 da usare mentre si va a correre o a portare a passeggio il cane. Non sottovalutiamo le catechesi perché stimolano moltissimo la meditazione. E siamo furbi, cerchiamoci le catechesi di qualche sacerdote carismatico che possa fare al caso nostro, su un argomento che ci interessa e che sia accattivante così da essere più spronati all’ascolto.
Vi assicuro che ce ne sono per tutti i gusti. Alcuni esempi: Padre Maurizio Botta, Don Luigi Maria Epicoco, Padre Serafino Tognetti, Padre Livio o Don Alberto Ravagnani (un giovanissimo sacerdote 26enne che sta spopolando su youtube). Stesso discorso vale per trasmissioni interessanti e/o canzoni. Anche qui Mienmiuaif, Debora Vezzani, Radio Maria (no non è solo per la nonna. Se cercate troverete anche tante trasmissioni o puntate interessanti).
4. Fare il segno della croce
ogni volta che incontriamo un’edicoletta all’incrocio delle strade o una chiesa e se passiamo davanti un cimitero più che toccare ferro diciamo un Eterno Riposo per i defunti.
5. Fare il segno della croce, tenendo a bada la fame per qualche secondo,
e/o recitare un ringraziamento prima dei pasti. Molto bello è far partecipare attivamente i bimbi, cercando assieme a loro una preghiera semplice che possano imparare e recitare a tavola.
6. Ricorrere alle giaculatorie.
Sceglierne alcune e ripeterle più volte durante la giornata, mentre ci si asciuga i capelli o mentre si affetta la cipolla o ci si prepara per uscire di casa. La giaculatoria, è una brevissima preghiera che si lancia verso il cielo come fosse una freccia incandescente d’amore rivolta a Gesù e alla Madonna. La mia preferita ormai diventata consuetudine “Veni Sancte Spiritus, Veni per Mariam” per invocare l’intercessione dello Spirito Santo.
7. fare dei propositi concreti e reali
(qui serve un po’ più di impegno) e mettere in atto le strategie dei punti precedenti. Partire sempre dalle cose semplici. Se non abbiamo familiarità con la preghiera non facciamo il proposito di recitare due rosari e la Novena al Sacro Manto. Andiamo per gradi altrimenti ci stancheremo e soprattutto ci demoralizzeremo subito. Partiamo ad esempio con la preghiera del mattino e della sera e quella dei pasti. Introduciamo più avanti la pratica delle tre Ave Maria nel pomeriggio. Successivamente si può provare a recitare un rosario o due a settimana per poi passare al Rosario giornaliero. Per rendere più semplice quest’ultimo basta spezzare le decine così da scandirle nel corso della giornata. Si fa, ve lo garantisco. Tutto sta nel procedere per gradi. Poi se volete iniziare fin da subito con la messa quotidiana tanto meglio, il Signore ama gli audaci !
8. Fare le novene.
Io sono quella un po’ fissata con le novene ma la ragione è solo una: se prego è grazie a loro! Per me che faccio difficoltà a sentire il trasporto durante la preghiera avere dei propositi fermi è fondamentale, perché come già detto se aspettassi il mio “quando te lo senti” non pregherei mai. La novena mi aiuta a familiarizzare con Dio, mi impone di dedicargli del tempo anche quando sono stanca e a lungo andare mi fa appassionare a quell’incontro con Lui. Penso al Sacro Manto, una pratica difficile, da fare tutti i giorni per 30 giorni ma quanti frutti dona, quanta gioia.
9.Allestire un altarino in casa.
Dedicare uno spazio della casa a Gesù ci aiuterà a elevare la mente e il cuore a Lui. E a ricordarci di mandargli anche qualche saluto ogni tanto, un po’ come fa mio figlio che gli lancia i bacini. Basta un angoletto della mensola in sala dove mettere la Bibbia e un quadro o statuetta di Gesù e/o della Madonna con una candelina da accendere durante le preghiere in famiglia. Insomma sbizzarritevi.
Tutto questo è uno spunto, ovvio. Ognuno si organizzi come meglio crede, non c’è uno schema da seguire. La preghiera è una cosa molto personale. C’è chi è particolarmente affezionato a una particolare devozione, chi venera un Santo piuttosto che un altro, chi preferisce dialogare a cuore aperto con Gesù senza ricorrere alle preghiere classiche e standardizzate..insomma fate voi, l’importante è rendere tutto ciò che facciamo durante la giornata preghiera. E ricordiamoci che anche “solo” ascoltare il marito, dedicare del tempo ai genitori anziani, sopportare il vicino di casa molesto, è preghiera.
In questo modo, anche senza essere monaci possiamo far nostro quell'”Ora et labora” e trasformare la nostra giornata in una preghiera continua.
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