Un matrimonio da “Miss-Universo”

29 giugno, Olivia Culpo 32 anni ha percorso la navata della cappella di Watch Hill, nel Rhode Island, per sposare il running back dei San Francisco 49ers Christian McCaffrey 28 anni: La proposta nel deserto dello Utah, in gran segreto, la cerimonia nella chiesa storica del villaggio di Watch Hillil, costruita nel 1877, il ricevimento nel resort con vista sull’Oceano.

“Altezza mezza bellezza” e già niente non è, ma se la ragazza in questione ha anche lineamenti perfetti con tanto di bollino “Miss-Universo approved” con la vittoria del 2012, allora ti chiedi come potrà essere incantevole una modella così dentro un abito da sposa.

Eppure non è ciò che ha chiesto lei, Olivia Culpo, a Dolce & Gabbana per disegnare il suo abito da sposa. Io avrei pensato a mettermi in risalto le gambe chilometriche, a tuffarmi in un abito sirena dalle curve giuste nel punto giusto o magari osare di pizzi, merletti e luccichii.

Invece uno schiaffo di realtà è toccato anche a me:

«Volevo qualcosa che avesse un aspetto serio come l’impegno che mi preparavo a sottoscrivere […] l’inizio del resto della nostra vita: l’unione, il legame di due persone per sempre».
Ma non finisce qui: «Il vestito non doveva avere assolutamente nulla di provocante […] Non volevo che trasudasse sensualità, nessun riferimento erotico», «Volevo che apparisse senza sforzo, che mi valorizzasse, senza sovrastarmi, senza farmi scomparire. Bello e, al tempo stesso, semplice […] C’è così tanta bellezza nella semplicità».

E confessa che la sua scelta non è stata guidata solo dallo stile, ma da due elementi fondamentali.

Il primo, dal modo in cui suo marito la vede più bella:

in abiti eterei, accollati, senza tempo.
Non certo lo sguardo della maggior parte del genere maschile quando guarda il corpo di una super modella: «Quando penso a Christian, a ciò che gli piace ed ai momenti in cui mi trova particolarmente bella, si tratta proprio di questo: sobrio, coperto, elegante».

Il secondo – e qui scatta l’applauso del pubblico di Martha – dalla scelta della cerimonia religiosa.

Avete capito bene, il design è stato studiato anche in virtù dalla loro convinzione di sempre: sposarsi in chiesa.
«Era la nostra priorità numero uno […] E, con la scelta di una cerimonia religiosa, la visione sobria dell’abito è venuta di conseguenza».
Ora vogliamo l’indirizzo del corso pre-matrimoniale, se mai ce ne fosse stato uno, cosa di cui non siamo certe: vedere una coppia che riesce a centrare così nel vivo il punto del matrimonio, senza paternalismi e giustificazioni di stile, senza ombra di rinunce modaiole, ma solo guidati da una visione lucida e non patinata di brillantini e lustrini, magari con uno sguardo di fede più sincero di quanto non immagineremmo, è ciò che di più bello si possa augurare ad ogni coppia che si sposa in chiesa. 

A detta di Olivia, il team di Dolce & Gabbana che ha definito il design del suo abito da sposa ha colto nel profondo le sue parole, dando vita ad un bozzetto perfetto, rimasto immacolato ed approvato dalla sposa a prima vista.

Dopo mesi di lavoro, eccolo qui: un abito sobrio, realizzato in tessuto crêpe bianco, un corpetto lineare, essenziale, con girocollo e maniche lunghe, l’ampia gonna voluminosa, vaporosa, impreziosita dallo strascico ed un’infinita di bottoncini foderati sulla schiena, il tutto rifinito da un velo di pizzo lungo quasi cinque metri.

«Era esattamente uguale al bozzetto originale. Questo è stato il solo e unico unico abito da sposa che ho provato» (alla faccia della mia lista di negozi da girare e rigirare per tutto il continente!).

Ma l’essenzialità non è solo di tessuti e tagli, anche al make-up è stata riservata la sua parte: truccata il minimo indispensabile, ha scelto di rinunciare a matita per labbra, mascara e gel per le sopracciglia.

I lunghi capelli? Sciolti, riga in mezzo, nascosti sotto l’immancabile velo con calata, quasi impalpabile, caratterizzato da un maxi orlo di merletti e ricami, unico dettaglio “pizzoso” dell’abito, tutto rigorosamente in linea col suo: “Semplice, senza fronzoli e nulla di vistoso”.

Ma i dettagli di look sono iniziati con le firme in comune: scelta sofisticata in pieno stile anni ’50.
Riassunto: raffinatissimo completo con gonna plissé bianca midi, capospalla romantico in maniche corte a palloncino, cintura sul punto vita ed elegante cerchietto a veletta per l’interno, alternato dal maxi cappello per l’esterno.
Lui in un completo greige: giacca doppiopetto, t-shirt bianca e mocassini cuoio.

Altro look imperdibile: quello della cena di benvenuto in stile costiera amalfitana, il mio preferito.

Arriva il giorno della cerimonia!
Inizia col sound della navata “Trumpet Voluntary” di Jeremiah Clarke, di un quartetto d’archi di cui faceva parte anche sua madre.
Le sorelle, Sophia e Aurora, anche loro in Dolce&Gabbana, sono state le damigelle d’onore.

Scelta dei fuori? Candidi, bianchi, accompagnati da un verde acceso.

«Come sposa, non c’è sensazione migliore di quella di un marito che non riesce ad aspettare un secondo di più per sposarti» ammette Olivia, ripensando a Chris che ha esordito con un vigoroso “Lo voglio!” dopo appena 30 secondi dall’inizio della cerimonia.

Oltre agli immancabili archi di rose, peonie, ranuncoli e ortensie oakleaf realizzato dalla fiorista locale Semia, all’ interno del tendone allestito per la cena i tavoli erano apparecchiati con vasi d’argento vintage, antiche urne da giardino e raffinate porcellane Bone China.
«Il dinner tra lussureggianti fiori da giardino aveva un’eleganza d’altri tempi», «Ci tenevo ad avere fiori rigogliosi ma spontanei». 

Ma è ora del cambio d’abito: morbido sciffon senza spalle, con scollatura appuntata da una rosellina.

E l’ultimo cambio della serata?

Un body di seta con una minigonna a gabbia ornata da fiori di organza, guanti di tulle e un chocker di fiori di raso.
Capelli raccolti in una coda di cavallo, molto anni ’60, molto Audrey Hepburn. Mozzafiato! (..e decisamente più adatto a fare serata). 

Le impressioni della sposa: «Non mi sono mai sentita così bella come quando ho indossato il mio abito da cerimonia e il velo, con la semplicità di ogni elemento perfettamente in armonia», «Anche davanti a così tante persone, sembrava che fossimo solo io e Christian».

Cosa ricorderò di questo matrimonio?

Decisamente il bouquet di mughetti, contornato dal rosario di una cara amica di famiglia:

copiate, gente, copiate!

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