RECENSIONI PICCOLE- Raccontami il papà
Quando entro in una libreria
mi sento come da bambina la mattina di Natale. Non c’è nulla come un libro che sappia contenere sorprese inaspettate. E da tre anni a questa parte sto vivendo la stessa emozione nelle librerie per l’infanzia. Cioè, emozione, allegria, curiosità ma pure quella giusta dose di Sherlock Holmes che fa sì che ogni volta debba passare il libro ai raggi x per essere certa che non contenga velati, e a volte manco tanto, accenni all’ideologia di moda al momento. E questo ahimè accade soprattutto se sei alla ricerca di libri sulla figura della mamma o del papà, o della famiglia in generale. Per questo anche stavolta ero preoccupata di trovare sorprese, andando a comprare di corsa (perché è il solo tempo che ho per andare in libreria, quello di corsa) quei due albi illustrati che puntavo da tanto e che aspettavo mia figlia fosse un po’ più grandina per poterglieli leggere. E niente, come accade con le cose veramente belle, che ti sanno stupire e ti fanno emozionare, ho trovato due gioiellini che secondo me non possono mancare nella libreria di una bambina e, volendo, anche di un bambino.
“Chiedimi cosa mi piace”, Bernard Waber
Un papà e la sua bambina trascorrono un’intera giornata insieme, dalla mattina alla sera, passeggiando al parco. Durante questa giornata i due hanno una lunghissima conversazione guidata dalla bambina che chiede al papà di domandarle cosa le piace, come fosse un appuntamento per conoscersi o una lunga lista di cose belle da non dimenticare dell’altro. Questo albo, oltretutto con delle illustrazioni coloratissime e molto belle, è un inno al dialogo, alla comunicazione tra genitori e figli, è un tributo all’ascolto attento e partecipe che un genitore deve al figlio. Infine, è uno splendido esempio di quello che dovrebbe essere il rapporto tra genitori e figli fin dalla primissima infanzia, fin da subito: un rispettoso accoglimento di ciò che piace a lui o a lei senza un continuo proponimento di ciò che invece piace a noi. Inutile dire che questo libro è un perfetto regalo per un papà, che saprà strappare ai vostri figli anche qualche risata.
“Ancora, papà”, Irene Penazzi e Mariapaola Pesce
Credevo di leggere un dolce albo che raccontasse i momenti più salienti nella storia tra un padre e una figlia quando invece mi sono trovata a leggere una poesia, un racconto in grado di parlare ai bambini del matrimonio di mamma e papà, della loro nascita o della nascita imminente del fratellino, della crescita, della vita e di che meravigliosa storia sia. E da seriale stanatrice di femminismi e genderismi vari, non posso nascondere la sorpresa e soddisfazione provate nel vedere, nelle bellissime illustrazioni a matite colorate, un padre che accompagna la figlia all’altare in una chiesa, accennata dal variopinto rosone in alto, e la rappresentazione del Natale in famiglia caratterizzato dalla preparazione del grande presepe a sinistra e dell’albero a destra. Prendete quest’albo, non solo per regalarlo ma anche per voi, perché contiene un profumo di tempi passati ma recenti che tutti abbiamo vissuto e che meritano di continuare ad essere.
“Papà sa fare quasi tutto”, Gunther Jakobs, edizione il castoro
Quasi, perché papà quando prepara la cena o scalda la pizza surgelata o cuoce i bastoncini di pesce. Quasi, perché come tutti gli uomini è pragmatico, se una cosa non la sa aggiustare, la butta e ne compra una nuova. Quasi, perché anche se và di corsa, arriva sempre in ritardo. Ma una cosa proprio non sa fare.. non è in grado di fare la mamma. E grazie a Dio direi! Papà è papà, non è un mammo. Noi mamme lasciamogli fare le cose come sa farle lui, perché quello che conta davvero è che lui ci sia per il nostro bambino.
“Indovina quanto bene ti voglio”, Sam McBratney
In questa storia c’è un papà leprotto, guarda caso, alle prese con la preparazione pre-nanna del piccolo leprottino. I due iniziano un botta e risposta su quanto si vogliano bene. E il piccolo leprottino sembra non riuscire a trovare una misura abbastanza grande per la sua piccola statura per poter dimostrare al papà tutto il suo amore. Un albo dolcissimo, dalle illustrazioni accuratissime, che ci ricorda quanto sia bello dirsi “ti voglio bene” e quanto spesso invece ce ne dimentichiamo. E se tra adulti è piacevole, quelle tre paroline pronunciate dal papà e dalla mamma sono ossigeno per le orecchie di una piccola vita.
“Ci pensa il tuo papà”, Mireille D’Allancé
“Sei la mia principessa”, Brigitte Minne
“Chiedimi cosa mi piace”, Bernard Waber.
Un papà e la sua bambina trascorrono un’intera giornata insieme, dalla mattina alla sera, passeggiando al parco. Durante questa giornata i due hanno una lunghissima conversazione guidata dalla bambina che chiede al papà di domandarle cosa le piace, come fosse un appuntamento per conoscersi o una lunga lista di cose belle da non dimenticare dell’altro.
Questo albo, oltretutto con delle illustrazioni coloratissime e molto belle, è un inno al dialogo, alla comunicazione tra genitori e figli, è un tributo all’ascolto attento e partecipe che un genitore deve al figlio. Infine, è uno splendido esempio di quello che dovrebbe essere il rapporto tra genitori e figli fin dalla primissima infanzia, fin da subito: un rispettoso accoglimento di ciò che piace a lui o a lei senza un continuo proponimento di ciò che invece piace a noi. Inutile dire che questo libro è un perfetto regalo per un papà, che saprà strappare ai vostri figli anche qualche risata.
“Ancora, papà”, Irene Penazzi e Mariapaola Pesce.
Credevo di leggere un dolce albo che raccontasse i momenti più salienti nella storia tra un padre e una figlia quando invece mi sono trovata a leggere una poesia, un racconto in grado di parlare ai bambini del matrimonio di mamma e papà, della loro nascita o della nascita imminente del fratellino, della crescita, della vita e di che meravigliosa storia sia. E da seriale stanatrice di femminismi e genderismi vari, non posso nascondere la sorpresa e la soddisfazione provate nel vedere, nelle bellissime illustrazioni a matite colorate, un padre che accompagna la figlia all’altare in una chiesa, accennata dal variopinto rosone in alto, e la rappresentazione del Natale in famiglia caratterizzato dalla preparazione del grande presepe a sinistra e dell’albero a destra. Prendete quest’albo, non solo per regalarlo ma anche per voi, perché contiene un profumo di tempi passati ma recenti che tutti abbiamo vissuto e che meritano di continuare ad essere.
“Mamma nastrino e papà luna”, Emanuela Nava, Desideria Guicciardini
Avete presente il primo anno di scuola dell’infanzia in cui ad un certo punto, se non è già accaduto a settembre, i bambini si accorgono che quella novità chiamata “scuola” non finisce ma si ricomincia ogni lunedì, tipo per sempre? E arriva quella crisi post inserimento per cui la mattina per uscire di casa ci vogliono i pompieri e per entrare a scuola il piccolo omino o la piccola donnina vengono affidati nelle braccia della maestra, che deve subire calci, sgomitate, urla strazianti nelle orecchie? Ed è tutto un “Mi manchi mamma!”, “Mamma voglio stare solo con te!”, “Mamma non voglio andare a scuola!”.
Per le neomamme, tranquille, non accade sempre con tutti i bambini. A me è accaduto e le ho provate tutte per dare un po’ di conforto a mia figlia. Tra i vari consigli ricevuti é uscito fuori un libro, che voi direte ma che c’entra con la festa del papà. Beh, c’entra perché questo piccolo comfort book si legge in due versi. Da una parte si parla delle mamme che sono legate ai loro bambini da dei nastrini invisibili ma indistruttibili, e dall’altra si parla del papà. Ci si chiede: “Cosa fa il papà quando non c’è?”. E “Come fare quando il papà è lontano e ci manca”? Allora si parla con la luna, perché si sa, la luna che vedo io dall’Italia è la stessa che vede il mio papà là dove si trova. E ci si immagina che la luna possa portare un messaggio al papà e rispondere a tutte quelle grandi domande che i bambini serbano nel proprio cuore, tipo “Dove sei papà quando non ci sei?“. E poi è bello progettare di fare un bel regalo, come un disegno o una torta, per il giorno del compleanno del papà. Perché se è vero che le mamme mancano mentre si è a scuola, spesso i papà partono di casa la mattina per tornare la sera tardi, quando i bambini già dormono. Quindi c’è bisogno di curare anche questa mancanza.
“Papà, mi prendi la luna, per favore?”, Eric Carle
Mia figlia assomiglia molto alla bimba di questo meraviglioso albo, Monica, perché come lei ama guardare il cielo con la luna e le stelle. Monica vorrebbe tanto giocare con la luna, ma è troppo lontana. Allora il papà fa cose che solo i papà sanno fare: prende una scala lunghissima, la mette su una montagna altissima e sale tutti i tantissimi gradini fino ad arrivare alla luna, per poterle chiedere il favore di giocare un po’ con sua figlia Monica. E così accade. Ma ovviamente come tutte le cose davvero emozionanti anche questa non dura per sempre, perché la luna rimpicciolisce ogni giorno di più finché non scompare. Dopo qualche giorno Monica può vedere un sottile spicchio di luna in cielo. È tornata e lei può ammirarla da lontano, serbando nel suo cuore il ricordo di quella giornata incredibile trascorsa a giocare con la luna.
I papà fanno cose, è questa la loro peculiarità. Le mamme sono bravissime anche nel fare, sia chiaro, ma sono propense ad accudire la parte emotiva, intellettiva, mentale, oltre che fisica, del bambino. I papà sono specializzati nel fare, nell’agire, e questa storia ne è un dolce esempio. Il papà di Monica scala le montagne per donare un ricordo indelebile. Credo che questo libro andrebbe letto, sia dai papà che dalle mamme, ogni volta che troppo presi dal “si deve”, dalle regole, dalla rabbia, ci dimentichiamo che davanti abbiamo un piccolo uomo o una piccola donna che prima d’ogni altra cosa ha bisogno di sentire il nostro amore. E allora invece di star lì a spiegare perché prendere la luna è una cosa impossibile, invece di tante parole piene di ammonimenti e critiche, potremmo far felice quel bambino, stupirlo, in modo gratuito, solo perché lo amiamo.
“Cose da fare. Dritte per il nostro futuro insieme”, Oliver Jeffers
Questo autore mi ha rapita piano piano e posso dire che al momento rientra tra i nostri preferiti, per la sua capacità di parlare il linguaggio dei sogni, della fantasia, dell’impossibile che diventa possibile. In questo albo, Jeffers racconta quello che un papà e la sua bambina possono fare insieme. Aldilà di grandi costruzioni, castelli, case, autostrade che portano alla luna, il papà e la bambina imparano come sia bello stare insieme anche quando non va tutto bene, e che quando la vita diventa triste è proprio quello stare insieme che ci salva. Tra le altre cose, la bimba impara che quelle alte mura che avevano costruito per tenere fuori i nemici non servono, che quei nemici sono come lei e che è molto più bello stare tutti insieme intorno ad un fuoco piuttosto che alcuni da una parte e altri dall’altra del muro. Piccole e grandi lezioni di vita di un papà e della sua bambina che ci insegnano come agli occhi dei piccoli quelle cose, quei momenti, quelle esperienze che per noi hanno poco valore per loro possono essere importantissime.
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Fornisci il tuo contributo!