La vita è…WONDERful!
Chi non avrebbe il terrore di tornare alle scuole medie?! In quel periodo della vita pieno di acne che non se ne va, ore spese davanti allo specchio a capire se si è abbastanza fighi per essere notati dal ragazzino che ci piace o, per lo meno, non essere assegnati al gruppo degli sfigati?
Bene. A tutto questo aggiungete una grave deformità e il non essere mai usciti di casa prima.
In questi giorni nelle sale cinematografiche accanto alle solite pellicole demenziali natalizie è proiettato un film adatto a tutta la famiglia, simpatico, leggero e commovente: Wonder.
August Pullman, detto Auggie, dall’alto dei suoi soli 11 anni di età si è già dovuto sottoporre a 27 operazioni facciali, che gli hanno permesso di respirare, vedere e sentire senza uso di apparecchi esterni, ma lo hanno deformato irrimediabilmente. Cresciuto ed istruito all’interno delle mura domestiche arriva per lui il momento di uscire dal caloroso nido familiare ed affrontare il mondo esterno:il primo anno di scuola media.
Una trama semplice e una storia diversa, ma in fondo, forse, come tante sconosciute alle cronache.
Una storia che tocca con leggerezza e sensibilità temi pesanti come macigni: bullismo, pregiudizio, paura del diverso e amicizia. E non da ultimo, un tema spesso sottovalutato e trascurato quando si parla di diversità e disabilità in senso più lato: la trascuratezza dei fratelli dei disabili.
Tutta la famiglia Pullman vive in funzione di Auggie: non solo i genitori, in particolar modo la madre che per seguire ed educare il figlio si è quasi annullata, ma anche la sorella del bambino orbita attorno a lui. E’ normale che genitori di bambini disabili tendano a indirizzare tutte le loro forze ed energie verso il figlio più bisognoso a discapito di quello “sano”. Quindi, accanto al disagio che il protagonista vive per integrarsi nel gruppo dei pari, viene mostrata anche la sofferenza della sorella di Auggie che, nonostante si ritenga invisibile agli occhi dei genitori, ama il fratellino sopra ogni cosa.
Il film passa in rassegna ogni singolo personaggio: dalla sorella maggiore alla sua migliore amica, dai bambini che si avvicinano ad Auggie ai classici bulli della situazione. Auggie con la sua storia di sofferenza e coraggio interroga in qualche modo ognuno di loro e proprio lui, con tutti i suoi problemi, si fa portatore di risposte positive.
Tanti messaggi e una storia che interroga e invita a non soffermarsi all’apparenza.
Un film, quindi, che merita e vi farà versare anche qualche lacrima.
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