AVVENTO, TEMPO DI ATTESA
L’altra sera l’ho visto. L’avevo già visto una volta ma stavolta è stato diverso, è stato come un fulmine che ti attraversa e ti fa spalancare gli occhi.
Era lì, si muoveva dalla testa ai piedi, erano le 20:00, ora di cena, forse aveva fame…ma io invece credo che lui sentisse il mio cuore andare a mille e aveva capito che stava succedendo qualcosa di importante, per cui ci si agita, ci si muove, si sta in trepidazione. E quindi si muoveva, muoveva le braccia, sembrava ci stesse salutando con le mani, allungava le gambe, poi dopo un po’ che lo stavamo a guardare si è fermato e si è seduto, come se si fosse sentito osservato.
Ecco, io ti attendo. E nell’attesa faccio in modo, per quel poco che sono capace, nella mia smisurata incapacità, di farti stare bene lì dove ti trovi ora. Quindi cerco di non mangiare tutto quello che vedo, non bevo caffè, faccio attenzione, pulisco bene e lavo tutto quello che mangio e che quindi mangi tu.
Il tempo dell’avvento è la stessa cosa, è un tempo di pulizia dei nostri cuori, ci impegniamo per lavare via tutte le impurità che ci fanno male, che appannano, che prendono spazio e ne tolgono all’Unico che conta.
La prima grande impurità sono i pensieri, le preoccupazioni per i nostri problemi, più o meno grandi, che ci tormentano. Allora sapete come dobbiamo diventare? Come quel piccolino di 6 cm che ho nella pancia. Lui si affida a qualcuno, c’è qualcuno che pensa a lui che è completamente indifeso e sta lì e si affida.
Quindi il primo passo verso il Natale deve essere questo: diventare indifesi di fronte a Lui, buttare giù tutte le resistenze che ci impediscono di farlo entrare nel nostro cuore e nella nostra vita. E poi lasciare che sia Lui a pensare a tutto, come un Padre con i propri figli, abbandonarsi a Lui che sa più del marito, più della migliore amica e più di chiunque altro cosa ci fa male, cosa ci provoca quel gran dolore.
Allora vi lascio in dono una preghiera (è un’immagine, potete scaricarla sul telefono e averla sempre a portata di cellulare!), perché non esiste altro modo per abbandonarsi a Lui se non quello di parlare con Lui. Come due innamorati trascorrono tutto il tempo a parlare e a guardarsi, anche chi ama Dio o vorrebbe amarlo perché sa, lo sa perché un suo amico glielo ha detto, lo sa perché lo intuisce, sa che solo in Lui si può trovare la felicità eterna, allora chi Lo ama trascorre il tempo a pensarlo, a guardarlo e a parlarci.
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