FUORI DAL GIOCO

Commento al Vangelo Mc 12, 41-44

In quel tempo, Gesù, seduto di fronte al tesoro [nel tempio], osservava come la folla vi gettava monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò due monetine, che fanno un soldo.
Allora, chiamati a sé i suoi discepoli, disse loro: «In verità io vi dico: questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».

Quanto è difficile uscire fuori dal gioco dei paragoni e degli influencer.

E non parlo di Chiara Ferragni. Parlo della mia amica che può permettersi di andare a cena fuori ogni sabato. Dell’altra che riesce a non alzare mai la voce con sua figlia. Di quella che ha partorito ed è più in forma di prima. Della ragazza che ha fatto il corso di pilates con me e sembra riposata, col suo make up perfetto e gli shorts bianchi a cui io ho rinunciato da tempo. Quanto è difficile alzare lo sguardo e ricordarci che nessuna persona su questa terra, per quanto fortunata, coi capelli senza traccia di doppie punte, vicina a Dio, perfetta ai nostri occhi in tanti ambiti della vita, non deve diventare un idolo. Non è il nostro modello. Nemmeno quel sacerdote da cui vado a messa perché parla tanto bene, meglio di quello che invece predica per tre ore. Gli stessi santi sono solo insegne luminose che ci ricordano che solo guardare a Cristo conta.

Solo Lui deve essere l’influencer della nostra vita.

Quello su cui lo sguardo deve essere puntato. Perché le nostre miserie sono tante e magari fossero solo quelle che vediamo con gli occhi. Come quegli scribi. Noi vogliamo lasciare un segno, vogliamo farci sentire. Essere invidiati per le foto che pubblichiamo o le borse che sfoggiamo, per il lavoro o per quanto sono bravi i nostri figli. Vogliamo restare in qualche modo nelle vite degli altri, vogliamo far vedere che possiamo mettere molto in quel tesoro e così facendo diventiamo influencer forse, ma ci dimentichiamo di essere specchi o insegne luminose che invece puntino a quel Dio che è l’unico a poter cambiare le vite di chi ci sta intorno. Gesù ci osserva, davanti a quel tesoro, ma noi dove posiamo gli occhi? Se li abbiamo fissi sul suo sguardo e non su quegli scribi ben vestiti intorno a noi che ci fanno sentire inadeguati, poveri e indegni come la vedova, affamati di cose che non abbiamo, capiremo di avere già tutto quello di cui abbiamo bisogno. E allora, solo allora, donare il nostro poco sarà facile. Sarà naturale. Sarà donare quel tutto, con gioia e senza vergogna.

Fonte immagine : immagine presa dal web

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